Se ti stai chiedendo se un vicino di casa può registrarti senza il tuo consenso, informati su ciò che dice la legge e quale è la verità.
I rapporti con i vicini di casa possono essere complessi, vivere in un condominio infatti non sempre è semplice, e talvolta potrebbero sorgere delle problematiche. Gli scontri potrebbero esserci per varie ragioni, come ad esempio per la confusione, per il posto auto, per dei lavori che alcuni condomini vogliono fare e altri no, per la presenza di animali domestici eccetera. Nel momento in cui avviene una discussione a uno dei soggetti coinvolti potrebbe venire in mente di registrare la conversazione, è lecito dunque chiedersi se sia legale o meno registrare una persona senza il suo consenso. Cerchiamo di fare chiarezza e di capire che cosa dice la corte a riguardo.
Registrare qualcuno senza il suo consenso, che cosa dice la legge
Registrare una conversazione con un’altra persona è legale anche se chi viene registrato non ha fornito il proprio consenso, tuttavia ci sono delle condizioni. Per avere valenza, è importante che il soggetto registrato non si trovi in casa propria, nel suo ufficio privato o nelle relative adiacenze, come ad esempio nella propria cantina, nel box auto o nella soffitta. Non può essere ammessa inoltre una registrazione in cui il soggetto che registra si allontana o si trova in un altro luogo. Se ad esempio se lascia un registratore acceso per intercettare il dialogo intrattenuto da altre persone convinte di non essere ascoltate da terzi. È inoltre importante specificare che il file audio della conversazione non può essere divulgato pubblicato, infatti può essere semplicemente utilizzato per scopi personali o di natura giuridica al fine di generare i propri diritti.
Registrazione senza consenso, tutte le informazioni utili
Se si viene registrati in un luogo di propria proprietà o se il soggetto che registra non è presente, chi è stato registrato ha il diritto di sporgere denuncia, in quanto chi ha registrato ha commesso il reato di illecite interferenze nella vita privata. La denuncia può essere disposta entro tre mesi dalla conoscenza del fatto, a stabilirlo è l’articolo 615 bis del codice penale, prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni.
Tuttavia è considerato un reato minore, che se non reiterato può essere soggetto ad archiviazione, ad ogni modo resta comunque la possibilità di chiedere il risarcimento danni che dovrà essere dimostrato concretamente. Nel caso in cui invece la registrazione venisse divulgata, si può procedere con una richiesta di risarcimento in quanto divulgare la registrazione, implica un illecito contrario alle regole sulla privacy. Se a registrare è un vicino di casa, che ospita nel proprio appartamento un altro soggetto, ha il diritto di farlo, anche senza il consenso della persona registrata. È inoltre possibile registrare una riunione di condominio per tutelare i propri diritti in tribunale, sia in sede civile che penale.