In tanti fanno moltissima confusione: chiariamo la differenza tra superficie catastale e superficie calpestabile.
Nel mondo dell’edilizia e della proprietà immobiliare, due concetti spesso confusi sono la superficie catastale e la superficie calpestabile. Sebbene entrambi riguardino le dimensioni di una proprietà, hanno significati e applicazioni molto diversi. Approfondiamo le differenze tra questi due concetti chiave.
La comprensione di entrambi questi concetti è essenziale per acquirenti, venditori, proprietari e professionisti immobiliari al fine di valutare correttamente una proprietà e prendere decisioni informate riguardo all’acquisto, alla vendita o alla locazione.
La superficie catastale e la superficie calpestabile sono concetti complementari ma distinti nel campo dell’edilizia e della proprietà immobiliare. Mentre la prima fornisce una misurazione ufficiale della dimensione di una proprietà per scopi fiscali e amministrativi, la seconda si concentra sulle aree effettivamente utilizzabili e accessibili agli occupanti. La comprensione di entrambi è fondamentale per una gestione e una valutazione efficace delle proprietà immobiliari.
La differenza tra superficie catastale e superficie calpestabile
La superficie catastale si riferisce alla dimensione della proprietà come registrata nei registri catastali ufficiali. Questi registri sono gestiti da enti governativi locali o regionali e sono utilizzati per scopi fiscali e amministrativi. La superficie catastale è quindi la misura ufficiale della proprietà ai fini della tassazione e della pianificazione urbana.
Le informazioni sulla superficie catastale sono solitamente basate su mappe e documenti ufficiali che indicano le dimensioni esatte del terreno e degli edifici su di esso. Questa misurazione tiene conto di tutte le strutture presenti sulla proprietà, compresi gli edifici, le piscine, i garage e altri elementi permanenti.
La superficie calpestabile, invece, si riferisce alla porzione di una proprietà che può essere effettivamente utilizzata per scopi abitativi o commerciali. Questo include gli spazi interni degli edifici, come stanze, corridoi e locali di servizio, nonché aree esterne come cortili, terrazze e giardini utilizzabili.
A differenza della superficie catastale, che si concentra sulla dimensione totale della proprietà, la superficie calpestabile considera solo le aree effettivamente accessibili e utilizzabili. Questo è particolarmente importante per determinare la funzionalità e il valore pratico di una proprietà per scopi abitativi o commerciali.
Mentre la superficie catastale fornisce informazioni importanti per la valutazione fiscale e la pianificazione urbana, la superficie calpestabile è più rilevante per gli occupanti e gli utilizzatori effettivi di una proprietà. Ad esempio, un appartamento potrebbe avere una superficie catastale di 100 metri quadrati, ma la superficie calpestabile potrebbe essere di soli 80 metri quadrati, a causa della presenza di muri portanti o aree non utilizzabili come sottotetti.