La proprietà di un immobile porta con sé non solo privilegi, ma anche doveri inderogabili, tra cui quello della manutenzione.
Il diritto di proprietà comporta un costante obbligo di manutenzione per prevenire danni e garantire la sicurezza degli edifici, e la Corte di Cassazione ha ribadito tale principio in varie sentenze recenti. In particolare, si può essere responsabili della caduta di un calcinaccio che possa ferire qualcuno. Entriamo nel dettaglio di leggi e ultime pronunce giurisprudenziali.
La proprietà di un immobile porta con sé non solo privilegi, ma anche doveri inderogabili, tra cui quello della manutenzione. Quest’ultima riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione di incidenti potenzialmente catastrofici, come il crollo di un balcone. La legge, in particolare l’art. 2051 del codice civile, attribuisce la responsabilità diretta per la sicurezza dell’edificio al suo proprietario, a meno che non sia stata deliberata un’azione di manutenzione dall’assemblea condominiale.
Recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno posto l’accento sulla responsabilità dei proprietari di immobili in caso di crolli edilizi, esonerando gli amministratori condominiali in assenza di specifiche deliberazioni assembleari. La sentenza n. 12174 del 2024 ha evidenziato la gravità della negligenza dei proprietari che trascurano la manutenzione, con possibili conseguenze fatali.
La Corte ha specificato che la proprietà del balcone, sia esso incassato o aggettante, spetta al condòmino a cui appartiene l’appartamento a cui il balcone è associato. Solo gli elementi architettonici di pregio, che contribuiscono al decoro dell’edificio, sono di proprietà del condominio. Nel caso specifico analizzato, il crollo di un balcone al quarto piano ha avuto esiti tragici, e la responsabilità è stata attribuita al proprietario dell’appartamento per la sua negligenza nella manutenzione e per la costruzione abusiva di due piani.
La responsabilità legale in caso di cadute strutturali si concretizza quando si verifica un pericolo tangibile per la collettività, che va oltre il danno materiale e coinvolge la sicurezza pubblica. Un esempio eclatante è stato il crollo di un balcone che ha provocato la morte di una persona presso un ufficio postale. La Cassazione ha ribadito l’obbligo di manutenzione degli edifici non solo per aspetti estetici, ma soprattutto per garantire la stabilità strutturale.
Le recenti pronunce, dunque, sottolineano l’importanza della proattività e della responsabilità dei proprietari nell’assumersi la cura e la manutenzione degli immobili. La sicurezza degli edifici richiede un impegno collettivo e individuale per prevenire incidenti legalmente rilevanti. La responsabilità grava sui proprietari non solo per la manutenzione, ma anche per l’omissione di interventi essenziali.
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