L’INPS apre alla rivoluzione concedendo la pensione subito, a qualsiasi età: l’incredibile possibilità diventa ora realizzabile.
In pensione a prescindere dall’età, così l’INPS stupisce gli italiani concedendo un canale di uscita dal lavoro privilegiato, una sorta di rivoluzione rispetto ai limiti noti, come quello legato all’anzianità (pensione di vecchiaia), che scatta solo a 67 anni. I lavoratori sanno di non aver nessuna certezza sull’anno del pensionamento. Tutto dipende dalla prestazione pensionistica e della categoria di appartenenza. E, poi, soprattutto dalle riforme del sistema previdenziale promosse dal Governo.
Oggi, un lavoratore, nella migliore delle ipotesi, può per esempio puntare ad andare in pensione intorno ai 60 anni, ma solo dopo 35 anni di attività professionale. Il diritto alla pensione viene infatti acquisito per gli uomini con 63 anni e 4 mesi di età e 37 anni e 4 mesi di contributi. E per le donne con 60 anni e 4 mesi di età e 34 anni e 4 mesi di contribuzione.
Esistono tuttavia casi in cui la pensione può arrivare a un’età ben più giovane, quindi a prescindere dal raggiungimento della soglia anagrafica prevista dalle varie quote. La fortunata categoria che può partecipare a questa sorta di privilegio previdenziale è quella dei lavoratori precoci.
La rivoluzione è dunque abbastanza circoscritta e connessa a una situazione contributiva che potremmo definire rara: per accedere alla pensione senza vincoli di età bisogna infatti aver versato all’INPS 41 anni di contributi. Di cui almeno uno deve essere stato versato prima del compimento dei 19 anni di età. E non è tutto…
Ci sono anche altri vincoli. Il richiedente che volesse andare subito in pensione, per esempio molto prima dei 60 anni, dovrebbe per forza rientrare in una categoria speciale. In pratica, dev’essere disoccupato in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale.
Bisognerebbe poi poter dimostrare di subire una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, per disabilità. Oppure la pensione precoce è concessa alle persone che assistono e convivono da almeno sei mesi un congiunto non autosufficiente. Infine, nella categoria di lavoratori precoci che possono andare presto in pensione ci sono anche coloro che svolgono lavori usuranti o gravosi.
Tutti i soggetti interessati e aventi diritto possono presentare richiesta di pensionamento anticipato attraverso il sito dell’INPS. Oppure possono rivolgersi a un CAF. Il diritto va riconosciuto in base ai requisiti. Ma per il pensionamento di queste categorie il Governo ha stanziato risorse finanziarie limitate. Non è detto dunque che l’anno prossimo il canale di uscita sarà ancora attivo.
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