Risparmi mai visti per chi affitta casa: con questa opzione le tasse sono quasi zero

C’è un sistema che permette a chi affitta casa di risparmiare un bel po’ di soldi: mai visto nulla del genere! Di cosa si tratta.

Di solito chi mette in affitto una casa si trova a dover spendere molti soldi in tasse, dal momento che questa rappresenta nella maggior parte dei casi una seconda o addirittura terza proprietà immobiliare. Negli ultimi anni, però, è stata introdotta una misura da parte del Governo grazie a cui i locatori hanno la possibilità di risparmiare un bel gruzzoletto. 

risparmio affitti
La misura che permette a chi affitta casa di risparmiare (Living.it)

Dopo due anni di crescita rallentata, le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 hanno segnato una piccola accelerazione sul numero di persone che usufruiscono di questa agevolazione. Vediamo esattamente di che cosa si tratta e come funziona. 

Risparmi mai visti prima per chi affitta casa: la soluzione per dimezzare le tasse

Secondo i recenti dati stilati dal Caf Acli e ai calcoli effettuati dal Sole 24 Ore, sarebbero all’incirca 2,8 milioni i locatori che starebbero applicando la cosiddetta cedolare secca, una nuova modalità di imposizione fiscale per l’affitto di un’abitazione.

risparmiare sulle case in affitto
Come risparmiare sulle case messe in affitto (Living.it)

Il proprietario che sceglie la cedolare secca non è più tassato in base alla propria aliquota marginale Irpef, ma in misura fissa del 21% (o 19% per immobili a canone concordato). Di questi, un quinto riceve il 63% degli sconti Irpef totali (2,5 miliardi). Il risparmio totale sarebbe addirittura più alto se si considera che la cedolare sostituisce anche le addizionali all’Irpef, l’imposta di registro e il bollo. Ma chi è che risparmia di più grazie alla tassa piatta? 

I risparmi non sarebbero omogenei. In sostanza, quasi i due terzi del risparmio Irpef vanno in tasca ai locatori che dichiarano oltre 50 mila euro di reddito annuo. Su questo trend incide anche la maggior aliquota pagata da questi contribuenti, che si trovano nell’ultimo scaglione Irpef. Tuttavia, pesa anche il fatto che i canoni dichiarati tendono a essere più elevati al crescere del reddito.

Al di là dei vantaggi in termini di risparmio, nel corso del tempo si è molto discusso sul fatto che la cedolare secca sia riuscita o meno a far emergere i contratti d’affitto irregolari e se il beneficio per l’Erario sia stato superiore al costo supportato.

In effetti la crescita del numero dei locatori e dei canoni nell’area della tassa piatta dimostrerebbe che una qualche emersione c’è. In ogni caso, dopo la pronuncia recentemente depositata dalla Cassazione (sentenza 12395/2024) che ha dato il via libera alla cedolare anche quando l’inquilino è un’impresa o una società, l’adesione a questo regime fiscale dovrebbe andare incontro ad un’ulteriore spinta.

 

Gestione cookie