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Previsto un bonus per casalinghe e casalinghi: ecco come richiederlo e di che cifra parliamo

Svolgi lavori domestici come occupazione principale? Ci sono buone notizie: ecco come funziona e quando puoi usufruire del bonus dedicato.

Sebbene si pensi che il lavoro domestico non sia da considerare come una vera e propria attività professionale, di fatto non è così poiché chi si dedica tutto il giorno e tutti i giorni alla casa porta avanti un impegno non indifferente, che richiederebbe una certa riconoscenza economica. Per questo motivo, il governo ha pensato a un bonus dedicato.

Cosa sapere sul bonus casalinghi e casalinghe: importi e requisiti (living.it)

Anche nel 2024, quindi, esistono alcune forme di sostegno specifiche per chi svolge la mansione di casalingo o casalinga e, quindi, per chi svolge lavori di cura normalmente non retribuiti e derivati da specifiche responsabilità familiari. Ecco quindi cosa bisogna sapere per riceverli.

Bonus casalingo e casalinga: cosa sapere per riceverlo

Il bonus di cui vi parliamo oggi, di fatto, non andrebbe considerato come bonus: quella casalinga è a tutti gli effetti un’attività lavorativa che, in quanto tale, gode delle tutele previste dall’articolo 35 della Costituzione. Al momento non è ancora un’attività stipendiata e, proprio per agevolare chi svolge questo lavoro una propria autonomia il governo ha pensato a una pensione loro dedicata.

Cosa sapere sul bonus casalinghi e casalinghe: ecco tutto quello che si deve sapere (living.it)

Con il decreto legislativo 565 del 1996, il governo ha istituito il Fondo Inps di previdenza sociale per le persone che svolgono lavori di cura. Si tratta di un Fondo a iscrizione volontaria pensato per chi svolge un’attività per la quale non è previsto l’obbligo di iscrizione ad alcuna cassa previdenziale ed è dedicato a chi ha un’età tra i 16 e i 65 anni.

Senza alcun costo di iscrizione, consiste in un Fondo che, attraverso un versamento volontario da parte del casalingo o della casalinga a seconda delle proprie volontà e delle proprie disponibilità (ma non inferiore a 309.84 euro all’anno), garantisce poi un pensione. Già a 57 anni e con 5 anni di contributi si può quindi accedere alla pensione di vecchiaia se l’importo maturato è pari o superiore al valore dell’assegno sociale maggiorato di un 20%.

Questa dev’essere di almeno 640 euro al mese: nel caso in cui non sussista qualche requisito, la pensione di vecchiaia arriva a 65 anni. Nel caso in cui, nel frattempo, intervenga l’impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, si può invece accedere alla pensione di inabilità: questo, però, succede se e solo se sono stati versati almeno 5 anni di contributi.

Giulia Belotti

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