Moltissime abitazioni presenti sul territorio dei Campi Flegrei, a causa dei recenti terremoti, sono state gravemente lesionate.
In queste ore, tutta l’attenzione è rivolta verso la delicata situazione dei Campi Flegrei. L’area è stata colpito da uno sciame sismico costante e violento. A partire dalle 19.51 di ieri sera, si sono registrate ben 150 scosse. La più forte ha raggiunto i 4.4 di magnitudo. È inutile dire che la popolazione è stata colta dal panico.
Uomini, donne e bambini si sono riversati in strada alla ricerca di un riparo sicuro. I soccorsi hanno allestito delle tendopoli per aiutare tutti coloro che non avevano un posto dove andare. Al momento, a preoccupare di più è la condizione precaria degli edifici. Molti presentano delle crepe, mentre altri sono stati protagonisti di diversi crolli.
Il rischio di crollo è altissimo: scatta il panico dopo il sisma ai Campi Flegrei
La zona dei Campi Flegrei sta registrando numerosi sismi. Questo dato non stupisce dato che si tratta di un’area di origine vulcanica. Si trova in Campania e comprende i comuni di Napoli, Quarto Marano, Monte di Procida, Bacoli e Pozzuoli. Nonostante questo, è importante specificare che i terremoti non sono prevedibili. La tecnologia moderna non consente ancora di attuare azioni preventive.
Le persone sono apparse molto scosse dalla situazione. Durante la notte, molte di loro si sono rifugiate in macchina, mentre altre hanno trovato riparo nelle tendopoli. Il clima è piuttosto teso, soprattutto per via delle condizioni degli edifici. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma tante strutture non sono più agibili. Presentano dei danni che le rendono poco sicure e che le espongono al rischio di crolli improvvisi. Inoltre, si ritiene che lo sciame sismico non sia ancora terminato.
Le autorità, adesso, dovranno verificare con attenzione ogni singolo edificio. In passato, il sismologo e vulcanologo Giuseppe De Natale aveva già sollevato il problema. In una lettera del 2023 diretta al Prefetto di Napoli, non era riuscito a nascondere la sua preoccupazione. A parer suo, era necessario valutare le costruzioni presenti sul territorio per via della pericolosità del luogo.
I cittadini, purtroppo, sono stati colti di sorpresa. Non sapevano cosa fare e il panico è dilagato velocemente. Le ferrovie sono bloccate, le scuole non hanno riaperto e tante abitazioni appaiono inutilizzabili. Anche le operazioni di evacuazione sono andate in contro a diversi ostacoli a casa dell’inidoneità delle strade e di lavori in corso da tanti mesi. Le cose potrebbero peggiorare ulteriormente per via del rischio di un’eruzione vulcanica.