Nulla di buono per i pensionati, slitta ancora la riforma: gli scenari del 2025 preoccupano tutti. Tutti i dettagli delle amare novità.
Se sei uno dei tanti italiani in pensione o che si avvicina a tale traguardo, c’è una cattiva notizia: la tanto attesa riforma delle pensioni slitta ancora.
Il 2024 non porterà alcun nuovo aumento sulle pensioni minime, e le prospettive per il 2025 non sembrano promettere nulla di buono. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Nulla di buono per i pensionati: slitta la riforma prevista nel 2025
Purtroppo non ci sarà nessun nuovo aumento sulle pensioni minime nel 2024. Leggendo il documento di economia e finanza del 2024, è evidente che non ci saranno aumenti sulle pensioni minime né nel corso di quest’anno né nel prossimo. Il Governo ha dovuto rimandare la riforma delle pensioni, probabilmente a causa delle difficoltà nel bilanciare i conti.
Alcune tipologie di pensione però aumenteranno. Se sei un pensionato di età superiore ai 75 anni, potresti aver ricevuto un aumento della tua pensione nel 2023. Per il 2024 tali aumenti sono stati confermati solo per alcuni, non per tutti. L’annunciato aumento delle pensioni minime per tutti è stato abbandonato, poiché è ritenuto insostenibile dal punto di vista economico.
Nonostante l’assenza di nuovi aumenti sulle pensioni minime, è importante notare che ogni anno ci sarà comunque un aumento “strutturale” delle pensioni. Questo avviene attraverso la perequazione, che tiene conto dell’inflazione e del costo della vita. Anche se non si tratta di nuovi aumenti, questa pratica è importante per garantire che il valore delle pensioni non diminuisca nel tempo a causa dell’inflazione.
Quali sono le nuove regole per la perequazione pensioni dal 2024? La Legge di Bilancio del 2024 ha introdotto nuove regole per la perequazione delle pensioni. Questo sistema prevede un aumento delle pensioni in base al reddito del pensionato, con percentuali che variano a seconda del livello di reddito:
- Pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo INPS o l’assegno sociale (fino a 2.254,96 euro al mese): Aumento del 100% in base all’inflazione.
- Pensioni pari o inferiori a 5 volte il trattamento minimo (da 2.254,97 euro a 2.818,7 euro al mese): Aumento del 90% rispetto all’inflazione.
- Pensioni pari o inferiori a 6 volte il trattamento minimo (da 2.818,8 euro a 3.382,44 euro al mese): Aumento del 53% in base all’inflazione.
- Pensioni da 6 a 8 volte il trattamento minimo (da 3.382,45 euro a 4.509,92 euro al mese): Aumento del 47% rispetto all’inflazione.
- Pensioni da 8 a 10 volte il trattamento minimo (da 4.509,9 euro a 5.637,4 euro al mese): Aumento del 37% in base all’inflazione.
- Pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo (oltre 5.637,4 euro al mese): Aumento del 22% rispetto all’inflazione.
Purtroppo, le prospettive per il 2025 non sembrano molto più promettenti. La tanto attesa riforma delle pensioni potrebbe ancora tardare ad arrivare. Questo lascia i pensionati in uno stato di incertezza e preoccupazione per il futuro.