Ma se non abita nessuno, devo pagare l’IMU: la domanda ha finalmente una risposta

Cosa prevede la legge in fatto di IMU ed esenzioni; come posso, e se posso, non pagare la tassa se la casa è inabitata?

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Le esenzioni dell’IMU, quali sono i casi previsti dalla legge (Living.it)

Mentre si avvicina la scadenza per il pagamento della prima rata dell’IMU, fissata per lunedì 17 giugno, cerchiamo di capire cosa dice la legge a riguardo del pagamento di questa tassa nei casi in cui l’abitazione per cui si dovrebbe pagarla è inabitata. Si può ottenere un’esenzione o si può puntare solo ad una riduzione?

Partiamo col dire che l’IMU, la tassa che si paga per il possesso dei fabbricati, va versata ai Comuni che di conseguenza ne decidono non solo l’aliquota di spesa ma anche eventuali esenzioni o riduzioni decise e adottate tramite ordinanza specifica.

Al di là dello spazio di manovra dei singoli Comuni, c’è però una disciplina nazionale entro cui questi possono agire. È la stessa, per esempio, che decreta l’esenzione del pagamento dell’IMU dalla prima casa. E proprio come in questo caso, la legge nazionale dà specifiche direttive anche rispetto a quelle che possono essere le altre fattispecie di esenzioni o riduzioni prevedibili.

Quindi premesso che l’IMU sull’abitazione di residenza non si paga, c’è da chiedersi qualora l’appartamento, la vila o fabbricato sia inabitato o inutilizzato bisogna in ogni caso pagare la tassa? La risposta è sì, tuttavia ci sono delle eccezioni che pur non esonerando dal pagamento dell’IMU ne prevedono una sostanziale riduzione.

IMU e riduzioni, si ottiene in caso di inagibilità

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L’inagibilità è uno dei casi in cui è possibile ottenere una riduzione dell’IMU (Living.it)

L’immobile inabitato gode di una riduzione del 50% sul totale da pagare qualora sia dichiarato però inagibile. Questa cospicua riduzione della tassa si ottiene, quindi, a precise condizioni che vanno dimostrate.

La riduzione dell’IMU è stata introdotta dalla Legge di Bilancio del 2020, in cui si configura questo sconto per i fabbricati inagibili o inabitati e quindi inutilizzabili. Attenzione si sottolinea il fatto che l’immobile deve essere inutilizzabile e non inutilizzato che segna una leggera differenza; in ogni caso questo sconto si mantiene solo per l’anno o gli anni in cui l’immobile mantiene questo stato di inagibilità (per esempio durante un periodo di lavori, ndr).

Come si diceva, per ottenere lo sconto del 50% bisogna dimostrare che l’immobile si inabitabile. A questo proposito sono diverse le opzioni messe a disposizione:

  • Con perizia tecnica dall’Ufficio tecnico del Comune di riferimento (dove si trova l’immobile) e redatta da un professionista a carico del proprietario. La perizia dovrà contenere la dichiarazione IMU che accerta le condizioni di degrado fisico dell’immobile che quindi l’impossibilità di sfruttare l’immobile stesso.
  • Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà del proprietario che attesta, tramite tecnico qualificato, lo stato del fabbricato.

Occhio ai regolamenti comunali

Come si anticipava, l’IMU è però una tassa gestita dai Comuni, per cui è sempre indispensabile informarsi sulle specifiche ordinanze comunali, perché possono esserci disposizioni particolari rispetto alle condizioni di fatiscenza per cui un’immobile può essere dichiarato inagibile.

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