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IMU 2024: ecco cosa cambia quest’anno sulla tassa che tutti odiano

Questa è la tassa che tutti odiano ma che deve essere pagata. Stiamo parlando dell’IMU 2024. Ecco gli ultimi cambiamenti.

Sono tante le novità previste per questa tassa obbligatoria per chiunque possiede un immobile o un terreno agricolo. Si tratta di una tassa del sistema tributario italiano introdotta del 2012 che alla maggioranza dei proprietari di case non piace assolutamente.

IMU, quali sono le modifiche relative al 2024 -Living.it

Nata per sostituire il vecchio ICI, è una vera piaga per chi possiede un immobile ed è un’imposta di tipo annuale. Spesso molto consistente, questa è una di quelle tasse che fanno arrabbiare maggiormente i cittadini italiani. Il fatto è che se non la si paga nei termini previsti, si va anche incontro a una sanzione pecuniaria.

Vediamo perciò chi e come si deve pagare l’Imposta Municipale Unica. In altre parole, scopriamo assieme e in pochi minuti se anche voi siete tra questi fortunati che possono beneficiare di qualche esenzione. Ricordate che quest’articolo ha un solo scopo informativo e non può in alcun modo sostituirsi al parere di un professionista qualificato.

IMU, esenzioni previste nel 2024

Per pagare questa imposta ci sono due date importanti da ricordare e che corrispondono a quelle della scadenza delle due rate: il 17 giugno 2024 e il 16 dicembre 2024. E per di più ci sono persone che sono esentate dal pagamento di questa patrimoniale.

IMU 2024: chi è esentato dal pagamento della tassa e chi può beneficiare di sconti -Living.it

In primis, ricordiamo che i proprietari della prima casa se vi risiedono abitualmente non devono pagare l’IMU fatto salvo che la loro residenza non rientri tra quelle nella categoria catastali di lusso. Tante persino le agevolazioni previste per chi invece è obbligato a pagare questa tassa. Per esempio, chi ha un abitazione in affitto con canone concordato ha una riduzione del 25% sull’IMU da pagare, pertanto in questo caso l’Imposta Municipale Unica sarà quindi del 75%.

Per pagare questa tassa bisogna riempire l’apposito modello F24 oppure usare un bollettino postale compatibile con il suddetto modulo. In alternativa, si può usare la piattaforma PagoPa. Insomma, i metodi sono tanti e pare proprio non ci sia alcuna scusa valida per non poter sopperire a questa imposta.

Il suo calcolo non è semplice e va fatto tenendo conto dei regolamenti comunali e delle delibere dell’anno di imposta. Si capisce quindi come per essere certi di pagare quanto dovuto senza compiere alcun errore che poi potrebbe costare anche una sanzione imponente, è sempre bene rivolgersi a un bravo professionista del settore.

Francesca Bedini

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