Pensare che i familiari a carico siano solo moglie e figli è un errore. Ci sono altri sistemi per risparmiare con le detrazioni.
I contribuenti possono approfittare di un abbattimento delle imposte in relazione ai costi e agli oneri sostenuti per il mantenimento e le esigenze di vita di tutti i familiari fiscalmente a carico. Tali detrazioni permettono di recuperare parecchi soldi.
Il contribuente interessato alla fruizione delle detrazioni spettanti – calcolate in modo forfettario sulla base delle regole definite dal TUIR – dovrà compilare e presentare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate rispettando le tempistiche corrette. Nella dichiarazione dei redditi 2024, nello specifico, bisognerà fare riferimento ai familiari a carico nel 2023 per i quali spettano le detrazioni. I dati sono da riportate nel prospetto “Familiari a carico del contribuente”.
Sono considerati a carico i familiari conviventi con il contribuente con reddito personale inferiore a 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se il figlio ha meno di 24 anni. Il requisito dell’età si intende rispettato anche se durante il corso dell’anno ha compiuto 25 anni. Per quanto riguarda il calcolo del limite reddituale occorre tener conto di tutte le somme che rientrano nel reddito complessivo rilevante ai fini fiscali. Si aggiungono, poi, i canoni di locazione con cedolare secca, il reddito di impresa, le retribuzioni estere e quelle corrisposte da Enti e Organismi internazionali.
Moglie e figli non sono gli unici familiari risultanti a carico del contribuente – sempre rispettando le suddette soglie reddituali. Rientrano nella definizione di familiare con conseguente possibilità di ottenere le detrazioni fiscali anche la parte dell’unione civile o il coniuge non legalmente separato oppure separato o divorziato convivente e percettore di assegno alimentare volontario.
Si considerano familiari a carico anche i figli di età pari o superiore a 21 anni (anche adottivi o affidati) conviventi e i genitori naturali o adottivi a condizione che siano conviventi con il contribuente. Stesso requisito della convivenza anche per nonni, discendenti dei figli, fratelli o sorelle, suoceri, nuore e generi.
L’ultimo gruppo di familiari può essere considerato a carico, dunque, solo se conviventi con il contribuente e se percettori di assegni alimentari non risultati da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. I dati dei soggetti interessati dovranno essere riportati nel prospetto del modello 730 inserendo il nominativo nel rigo predisposto. Il primo è dedicato al coniuge, il secondo al primo figlio, il terzo ad un eventuale secondo figlio e poi via con gli altri familiari.
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