Decreto Salva Casa 2024: cosa prevede e come cambiano i parametri

Il Decreto Salva Casa 2024 è stato approvato con alcune modifiche sulle regole e i parametri: vediamo insieme tutte le novità

Soppalco da regolarizzare con il Decreto Salva Casa
Soppalco (Living.it)

Il Decreto Salva Casa è stato approvato in Commissione ambiente e in questi giorni di metà luglio approda alla Camera con alcune novità importanti che delineano nuovi parametri e regole, rivedendo di fatto alcuni criteri sull’abilità di un immobile e rendendo più semplice e immediato il processo del cambio della destinazione d’uso.

Una battaglia annunciata quella tra il governo, nella persona del Ministro e Vice Premier Matteo Savini, e le opposizioni che criticano aspramente le decisioni prese, accusando la maggioranza di eccessiva deregolamentazione e parlando apertamente di Condono mascherato. Intanto si procede a passo spedito con tutte le novità introdotte.

Il decreto Salva Casa 2024

Veranda
Veranda (Living.it)

Obbiettivo dichiarato del Decreto Salva Casa è quello di sanare principalmente tutte le piccole irregolarità, dai soppalchi alle verande, dando modo ai proprietari di sistemare le piccole anomalie eseguite in passato. Inoltre proverà a semplificare la situazione delle preesistenze, legittimare le destinazioni d’uso senza opere e aumentare le tolleranze rispetto a chiusure di portici o coperture leggere.

Utile a confermare procedure semplificate si preannuncia un decreto di buon senso ed oggi arrivando alla Camera si determinano alcune novità rispetto al testo iniziale. Importanti nuove regole sulle mini-abitazioni con il cambio dell’altezza minima per l’abitabilità e le misure che definiscono le abitazioni, quindi i criteri per l’abitabilità stessa. Inoltre vi è una semplificazione del processo per il cambio di destinazione d’uso delle unità.

Le novità

Via libera dunque alle nuove regole per l’abitabilità degli immobili che ridimensionano le misure minime delle abitazioni sia in termini di superficie, da 28 a 20 metri quadrati, che per quanto riguarda le altezze minime che passano da 2,70 a 2,40 metri. L’altra importantissima novità arriva con la semplificazione del cambio della destinazione d’uso, che evita di effettuare opere all’interno della stessa categoria catastale, facilitando anche quelli che hanno necessità di interventi edili.

La tolleranza sulle nuove costruzioni aumenta fino al 6% per i mini appartamenti che misurano meno di 60 metri quadrati, con poi altre percentuali a seconda della metratura interessata. Via libera anche all’installazione di vetrate panoramiche amovibili e strutture di protezione solare come tende e pergole che non necessiteranno più di permessi edilizi per l’installazione.

Ma l’emendamento identificato come quello più importante è il cosiddetto Sblocca Incompiute he consentirà ai Comuni di utilizzare le somme ottenute dalla regolarizzazione delle difformità urbanistiche per completare opere pubbliche appunto incompiute. Con questo emendamento si potrà dunque procedere a risolvere situazioni bloccate che potranno essere finite o semplicemente rimosse favorendo il lavoro delle amministrazioni locali. Ora si attende il passaggio in Senato che completerà l’iter per l’approvazione definitiva.

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