Sono una delle formule contrattuali in maggiore fase di sviluppo nel nostro mercato, soluzione ideale per chi vuole facilitare l’acquisto di un immobile.
Parliamo naturalmente dei contratti rent-to-buy, una formula di acquisto della casa che ha trovato maggiore fortuna altrove, ma che da qualche anno sta iniziando a farsi apprezzare anche nel nostro Paese grazie alla sua particolare formula.
Per come sono strutturati, infatti, i contratti rent-to-buy sembrano essere l’ideale opportunità per entrare subito in possesso di un appartamento, senza però dover fronteggiare i costi tipici di un mutuo o rinunciare immediatamente alla propria liquidità. Una formula contrattuale ibrida che potrebbe rivelare molti vantaggi anche in un contesto di mercato come quello attuale.
Il rent-to-buy è un contratto di affitto con riscatto che può comportare benefici sia per il proprietario che per il conduttore.
Con tale contratto, infatti, il proprietario dell’immobile lo consegna immediatamente al conduttore, che gli corrisponde un canone periodico per un tempo prestabilito: al termine di questo periodo di tempo, poi, il conduttore sceglierà se acquistare o meno l’immobile.
Tecnicamente stiamo dunque parlando di due contratti. Il primo è quello della locazione, il secondo è quella dell’opzione per l’acquisto. In sintesi, il compratore prende in affitto l’immobile che intende acquistare, scegliendo di pagare un canone più elevato del normale: la differenza tra il canone che pagherà e quello che avrebbe pagato in caso di canone non rent-to-buy servirà a coprire una quota del prezzo dell’immobile in caso di opzione per l’acquisto esercitata alla scadenza.
Il rent-to-buy non deve poi essere confuso con il leasing immobiliare abitativo, un contratto di locazione finanziaria di un immobile che è stato introdotto con la legge di stabilità 2016 e che prevede che la banca acquisti l’immobile secondo le indicazioni dell’utilizzatore, che verserà un corrispettivo periodico per tutta la durata del contratto.
Il contratto gode di alcune agevolazioni fiscali che lo rendono particolarmente interessante, come l’imposta di registro ridotta all’1,5%, la possibilità di detrarre i canoni del 19% fino a 4.000 euro e la detrazione del 19% del prezzo di riscatto fino a un massimo di 10 mila euro. Se poi l’acquirente dovesse avere meno di 35 anni, allora i limiti massimi vengono raddoppiati, divenendo rispettivamente di 8.000 e 20.000 euro.
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