Si può sfruttare la nuova sanatoria del Decreto Salva Casa per mettere a posto anche la veranda? Diverse le ipotesi e risoluzioni possibili.
Il decreto Salva Casa è stato convertito in Legge ed è entrato ufficialmente in vigore lo scorso 28 luglio, introducendo diverse in materia di edilizia. Con questo provvedimento, il Governo mira a semplificare le procedure per la regolarizzazione di alcune opere edilizie, ma possono le verande e i lavori che la riguardano rientrare in questa sanatoria?
Una domanda molto generica, in realtà, perché le ipotesi situazionali sono 3 e hanno tutte una diversa risoluzione; si passa dalla sanatoria della veranda come variazione essenziale per arrivare al caso in cui non è possibile in alcun modo sanare la struttura, passando per la risoluzione rientrante nelle nuove tolleranze costruttive. Di seguito allora, analizzeremo caso per caso per capire come si potrà agire.
Decreto Salva Casa e sanatoria della veranda, come si può agire
Sanatoria della veranda come variazione essenziale, è un’ipotesi plausibile? I cosiddetti abusi minori sono il perno essenziale del decreto Salva Casa, per capire però se una veranda rientra tra questi c’è bisogno di fare riferimento alla normativa attuale vigente e alle interpretazioni giurisprudenziali applicate.
L’art. 34-bis del Testo Unico dell’Edilizia del 2001 dice che le opere realizzate in parziale difformità dal permesso di costruzione possono essere sanate purché non alterino la destinazione d’uso, le superfici della costruzione, i prospetti e la sagoma. Il decreto attuale non va a modificare queste disposizioni, piuttosto le semplifica, permettendo ad esempio la sanatoria della veranda qualora questa non alteri in maniera significativa la volumetria, la destinazione d’uso e i prospetti dell’edificio, proprio in conformità con l’articolo del Testo Unico.
La seconda ipotesi è che la veranda rientri nelle tolleranze costruttive. È forse l’ipotesi più plausibile visto che il decreto amplia il concetto di tolleranza costruttiva, per interventi realizzati però entro il 24 maggio 2024-data di approvazione del decreto. Le tolleranze costruttive sono già presenti nel già sopracitato Testo Unico dell’Edilizia ma in questo caso si allargano passando:
- al 6% per superfici fino a 60 metri quadri;
- 5% per superfici tra i 60 e i 100 m²;
- 4% se si ha a che fare con 100 e 300 metri quadri;
- 3% per superfici tra i 300 e i 500 m²;
- infine del 2% per superfici superiori ai 500 metri quadrati.
Rientrando in una di queste ipotesi, la sanatoria della veranda è più che fattibile. Bisogna però calcolare bene i metri quadri della veranda.
Quand’è che la veranda non può proprio essere sanata
L’ultima ipotesi ha a che fare con l’impossibilità di sanare la struttura. Rientrano in questa fattispecie le verande costruite in violazione delle normative fondamentali, e quindi quando sono violate le distanze minime tra gli edifici o non si rispettano le norme di sicurezza strutturale. Infine, il Decreto non prevede delle deroghe per violazioni fondamentali, per cui anche in questi casi la veranda non può essere sanata.