Nel decreto Salva Casa è contenuto un condono edilizio con il quale sarà possibile per tantissimi italiani sanare alcune piccole irregolarità. Ecco quali.
Nel Decreto Legge n.69 del 2024 meglio conosciuto come decreto Salva Casa è contenuto anche un condono edilizio che permetterà a milioni di italiani di sanare alcune irregolarità costruttive interne agli appartamenti.
Il decreto è entrato in vigore lo scorso 30 maggio -dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni e potrebbe subire alcune modifiche- data dalla quale è possibile fare richiesta ai Comuni di riferimento per regolarizzare lievi difformità negli immobili di proprietà.
Secondo quanto disposto dal decreto, la sanatoria prevede una richiesta di regolarizzazione a cui il Comune dovrà rispondere in determinati archi temporali, che sono:
- 45 giorni se si richiede il permesso di costruire in sanatoria;
- 30 giorni per la SCIA;
- fino a 180 giorni per gli immobili soggetti a vincolo paesaggistico.
Elemento fondamentale nuovo è che si applica il silenzio-assenso, ragion per cui qualora nei tempi sopraindicati non dovesse arrivare comunicazione da parte del Comune la richiesta si considera direttamente accettata.
Ma cosa intende il decreto per irregolarità minori e, di conseguenza, quali sono le sanatorie possibili? Più avanti approfondiamo nel dettaglio il tema.
Quali sono le irregolarità minori sanabili con il decreto Salva Casa
Il Decreto va ad intervenire sulle tolleranze costruttive ed esecutive; nei fatti per interventi effettuati entro il 24 maggio 2024 con il mancato rispetto dei parametri edilizi quali l’altezza, la cubatura, i distacchi e la superficie coperta non si parlerà più di violazione edilizia a patto però che queste violazioni non oltrepassino determinate soglie. I parametri da rispettare di queste ultime sono:
- il 2% per unità immobiliari con superficie utile maggiore a 500 metri quadri;
- il 3% per unità immobiliari con superficie utile tra i 300 e i 500 m²;
- il 4% per immobili con una superficie compresa tra 100 e 300 metri quadri;
- il 5% per immobili con superficie utile inferiore ai 100 m².
Il Decreto, inoltre, interviene anche sulle tolleranze esecutive in cui rientrano le difformità geometriche, le modifiche alle finiture degli edifici di entità minima, così come la diversa collocazione degli impianti e opere interne. A queste si aggiungono, sempre per interventi effettuati entro il 24 maggio scorso, anche:
- il minor dimensionamento dell’edificio;
- le irregolarità esecutive sui muri interni ed esterni;
- la difforme ubicazione delle aperture interne;
- la difforme realizzazione di lavori che rientrano nel concetto di manutenzione ordinaria;
- la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali;
- gli errori progettuali corretti in cantiere.
Quando si può applicare la sanatoria e quanto si paga
Per accertare la presenza di condizione atte all’applicazione della sanatoria è necessaria la relazione di un tecnico specializzato. Le sanatoria delle difformità ha poi un costo, si dovrà pagare una sanzione pecuniaria che può variare dai 1.000 ai 30mila euro a seconda di quanto sia aumentato il valore dell’immobile con i lavori da sanare.