Affitti brevi, in arrivo la stretta (e i controlli) del governo: da settembre cambia tutto

Quello degli affitti brevi in Italia è un settore in crescita e proprio per questo la necessità di una regolamentazione si fa sempre più impellente.

AirBnb
Per mettere in regola il settore degli affitti brevi, a partire da settembre sarà obbligatorio fornirsi di Codice Identificativo nazionale (CIN) (Living.it)

Il settore turistico è in forte crescita in Italia. E con lui anche quello degli affitti brevi. Non è un segreto, infatti, che sempre più persone decidano di dedicarsi all’attività ricettiva, sia perché si tratta di un mercato in cui la domanda è in forte aumento, sia perché, ad oggi, la regolamentazione che lo riguarda non è così stringente.

Questo elemento, però, sta per cambiare. A partire da settembre, infatti, è prevista una stretta sui controlli da parte dello Stato, nonché un inasprimento delle sanzioni per tutti coloro che non rispettino le regole. Uno degli strumenti volti a rendere il settore degli affitti brevi più trasparente è il Codice Identificativo Nazionale (CIN).

Non hai il CIN? Attenzione agli affitti brevi se non ti adegui alle regole entro settembre

Booking
Multe dai 5mila agli 8mila euro per chi affitta senza esporre il CIN: le nuove regole sono stringenti (Living.it)

Con questo codice si identifica ciascuna struttura ricettiva turistica e ciascun immobile destinato a locazione breve o per finalità turistiche. In altre parole esso serve a ufficializzare la propria posizione di struttura ricettiva e a certificare di essere in linea con le regole nazionali. Esso va esposto su ogni annuncio pubblicitario e promozionale della struttura ricettiva cui fa riferimento.

Tramite un accordo con le maggiori piattaforme del settore, AirBnb e Booking, il Governo ha intenzione di bloccare tutti gli annunci privi di CIN. Lo scopo è quello di promuovere la trasparenza nel settore, contrastare l’abusivismo e promuovere un mercato generalmente più equo e competitivo. A tal fine è previsto anche un aumento delle sanzioni per chi non si adeguerà alle regole entro fine anno.

Multe e controlli stringenti per chi non si adegua alle regole

A rendere operativo il sistema del CIN troviamo già alcune Regioni, in particolare Puglia, Veneto e Lombardia. A seguire anche altre Regioni stanno attivando l’erogazione del CIN, in particolare Sardegna, Liguria e Molise, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, e Piemonte. Lo scopo è che tutte le Regioni si adeguino alla norma entro fine agosto. A partire da settembre, infatti, le strutture avranno un massimo di 2 mesi per mettersi in regola, prima di incorrere in sanzioni consistenti.

Si parla di multe fino a 5mila euro per chi promuove senza CIN e fino a 8mila euro per chi affitta pur essendo sprovvisto di codice. Verrà dunque attuata una politica di tolleranza zero e a partecipare ai controlli concorreranno il Ministero del Turismo e anche l’Agenzia delle Entrate.

Gestione cookie