730 Precompilato: è tempo di modifiche ed integrazione. Cosa sapere e a cosa fare attenzione per non cadere in errore
La stagione calda della dichiarazione dei redditi è nel pieno del suo svolgimento. Molti sono gli aspetti da prendere in considerazione per l’invio del 730 precompilato per evitare di incappare in errori che tutti fanno.
Dal 30 aprile scorso il modello è stato messo a disposizione dei contribuenti e dal 20 maggio è possibile modificarlo ed integrarlo prima in inviarlo ufficialmente all’Agenzia delle Entrate per comunicare i propri dati sui redditi e attendere che l’amministrazione tributaria comunichi il conguaglio fiscale. Vediamo allora come agire in modo corretto evitando gli errori più comuni.
730 Precompilato e cose da sapere per la compilazione
C’è ancora diverso tempo per presentare la dichiarazione dei redditi con il 730 precompilato ma non c’è da cullarsi. La scadenza è fissata al 30 settembre, termine entro il quale la trasmissione telematica della propria dichiarazione dei redditi deve pervenire all’Agenzia delle Entrate, senza nessuna possibilità di posticipo.
Prima viene inviata la dichiarazione e prima si riceverà il calcolo del rimborso dell’Irpef. Motivo questo per il quale consigliamo di non attendere l’ultimo giorno. Basta pensare che per chi ha presentato la documentazione entro il 31 maggio, il rimborso arriverà già entro il meso di luglio. Si allungano i tempi per il riconoscimento delle detrazioni per tutti gli altri contribuenti che presentano la domanda da giugno a settembre.
Attenzione la merita anche l’annullamento della dichiarazione. È possibile farlo, inviando nuovi dati ma solo una volta e secondo specifiche tempistiche indicate: si può fare solo dal 27 maggio e fino al 20 giugno.
Attenzione alle detrazioni
Una parte importante del modello 730 spetta alle detrazioni fiscali. Quelle previste nel 2024 sono diverse ma non tutte sono precompilate dall’Agenzia delle Entrate. È per questo motivo che devono essere inserite ed indicate dal contribuente in fase si compilazione in base alle spese sostenute per le quali è possibile richiedere e ottenere un rimborso Irpef del 19%.
Si tratta delle spese sanitarie e veterinarie, per quelle della scuola, dagli asili nido alle università e del trasporto pubblico, le spese funebri e per le ristrutturazioni, e tutti gli interventi dedicati al risparmio energetico e alla sistemazione a verde. E ancora si possono inserire i premi assicurativi, gli interessi passivi sui mutui in corso, i contributi previdenziali e assistenziali e quelli versati per i lavoratori domestici e alla previdenza complementare,