Ogni tanto si torna a parlare dell’acqua di rubinetto, si tratta di acqua buona e sicura oppure è meglio evitarla? Scopriamo la verità.
Ogni anno si torna a parlare della qualità della nostra acqua, quella che dalle reti idriche arriva direttamente in casa. Secondo le recenti indagini, un italiano su tre non si fida a berla, optando per l’acqua in bottiglia, ma cosa dice il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque? Prima di tutto, il quadro evidenziato dalle indagini è abbastanza positivo.
Nonostante tutto, gli italiani ancora non si fidano, prediligendo l’acquisto di acqua in bottiglia, anche se ciò determina un certo esborso economico. Il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) ha presentato in questi giorni il primo rapporto sulla qualità dell’acqua di rubinetto, dopo aver effettuato analisi in tutte le regioni italiane. Cosa è emerso? L’acqua di rubinetto è buona e sicura?
In collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale e coordinato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, le indagini hanno coinvolto diciotto regioni italiane e Province Autonome, per oltre 2,5 milioni di analisi chimiche e microbiologiche effettuate, andando a coprire circa il 90% della popolazione italiana.
Come accennato, il quadro messo in evidenza è positivo, visto che l’acqua di rubinetto è conforme ai parametri nazionali per il 99,1% e sicura da contaminazioni per il 98,4%. Sono percentuali elevatissime, sintomo di un’acqua di qualità, quasi totalmente sicura. Eppure, nonostante tutto, gran parte degli italiani non si fida a berla.
Dal punto di vista territoriale, tutte le regioni hanno mostrato risultati convincenti, con conformità molto alte, tutte superiori al 95%. Significa che l’acqua italiana è potabile e sicura in tutto il territorio, salvo alcune piccole eccezioni, con zone maggiormente contaminate da PFAS, oppure da contaminazioni microbiologiche relative soprattutto a Enterococchi ed Escherichia Coli.
In certe aree sono state riscontrate elevate concentrazioni di fluoro e arsenico, causate dalla cattiva gestione delle reti idriche. Si tratta di un primo passo per avere un’Anagrafe Territoriale sulla qualità dell’acqua potabile, garantendo un’informazione precisa e aggiornata sull’origine dell’acqua che arriva in casa. In questo modo, i cittadini saranno sempre aggiornati.
Insomma, non c’è motivo per non bere acqua di rubinetto. Questa è totalmente sicura e di qualità. Può variare per sapore, odore o colore in base al territorio, ma si può bere serenamente, salvo eccezioni che devono essere comunicate dal Comune. Acquistare acqua in bottiglia, invece, si tratta di uno spreco, non solo di denaro, ma anche di plastica.
Tra l’altro, l’acqua imbottigliata presenta microplastiche, rilasciate proprio dall’imballaggio, soprattutto con il calore. Se proprio non ci si fida dell’acqua di rubinetto, è possibile applicare dei filtri al lavandino, oppure dotarsi di brocche d’acqua dotate di filtro, o ancora, ricorrere a depuratori di acqua da installare in cucina. Comunque sia, si tratta di una paura infondata. In cucina si spreca tanto senza accorgersene, prendi piccole accortezze e dosa alla perfezione.
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