L’olio d’oliva è stato oggetto di molti studi importanti per valutare le sue proprietà benefiche da diversi punti di vista. Il più recente ha dato risultati sorprendenti in associazione alla prevenzione dell’Alzheimer..
L’olio d’oliva extravergine è conosciuto da sempre anche come “oro verde”, è un elemento fondamentale della cucina mediterranea, un ingrediente prezioso per la salute e il benessere, per le sue numerose proprietà benefiche. Molti studi hanno dimostrato che l’inclusione dell’olio d’oliva nella dieta può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus, aiutando a migliorare il profilo lipidico, aumentando il colesterolo “buono” (HDL) e riducendo il colesterolo “cattivo” (LDL). È anche una fonte di antiossidanti potenti, tra cui la vitamina E e i polifenoli, combatte lo stress ossidativo nel corpo, proteggendo le cellule dai danni causati dai radicali liberi e possiede notevoli proprietà antinfiammatorie.
L’olio d’oliva extravergine, ottenuto dalla prima spremitura delle olive, è considerato il migliore in termini di gusto e proprietà salutari, poiché conserva la massima quantità di antiossidanti e nutrienti. Proprio per questo motivo si tratta di un prodotto che è stato soggetto di diversi studi molto importanti a livello scientifico, per capire fino in fondo quanto l’eccellenza dell’olio possa contribuire al benessere della salute.
Uno studio recente della TH Chan ad Harvard, pubblicato dall’European Journal Of Clinical Nutrition, ha scoperto come l’olio d’oliva possa essere considerato un alimento di forte protezione contro la formazione di tumori, malattie cardiovascolari, ma non solo. Questa ricerca è stata approfondita successivamente dalla Fondazione Umberto Veronesi e la sua Piattaforma Congiunta con I.R.C.C.S. Neuromed, in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l’Università LUM Giuseppe Degennaro di Casamassima (BA).
Ha contribuito anche l’azienda produttrice di olio Monini, sulla base del campione di consumo alimentare di olio integrato ad una dieta mediterranea, circa 23mila italiani adulti, di cui 11.976 donne e 10.916 uomini con un’età media di 55,4 anni, e un medio consumo giornalieri di 23,3 grammi di olio d’oliva. I risultati dell’approfondimento della ricerca sono stati sorprendenti, dimostrando una ridotta associazione a malattie gravi e degenerative del 21,2% e nel caso delle forme tumorali, del 13,7% nei soggetti che hanno un consumo abituale più elevato di olio d’oliva.
Sulla ricerca è stato fatto un ulteriore approfondimento dedicato alle forme di demenza e Alzheimer effettuata dalla Scuola di Salute Pubblica TH Chan di Harvard, prendendo come esame 90mila persone, con età media attorno ai 56 anni e di cui il 65% composto da donne, durato circa 30 anni. L’esito sorprendente della ricerca è stato che l’olio d’oliva consumato quotidianamente con quantità di circa 7g, può ridurre del 28% la comparsa e la mortalità correlata a demenza e Alzheimer.
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