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LIFESTYLE

Non fa differenza che sia una o l’altra, tutti i tipi aumentano il rischio di demenza

C’è una cattiva abitudine di cui purtroppo molti italiani soffrono e, spesso, in modo inconsapevole dei gravi rischi a cui vanno incontro.

Di fatti, questa cattiva prassi, quotidianamente ribadita da milioni di persone in Italia e nel resto del mondo, è in grado di aumentare il rischio di demenza. E poco cambia che ci si rifugi in alternative che sono apparentemente meno nocive di altre. Il risultato finale è sempre quello: il nostro cervello risulta essere seriamente danneggiato da questa malsana abitudine, con tutto ciò che ne deriva.

C’è una diffusa e cattiva abitudine che incrementa il rischio di demenza – living.it – Fonte Pixabay

Parliamo, evidentemente, delle sigarette: che siano tradizionali o elettroniche, esistono diverse prove scientifiche che dimostrano che fumarne aumenta il rischio di sviluppare demenza, sia la forma più comune, il morbo di Alzheimer, sia la demenza vascolare causata da un flusso sanguigno ridotto al cervello.

Perché le sigarette fanno così male al cervello

Le sigarette tradizionali contengono più di 7.000 sostanze chimiche, di cui almeno 70 ritenute cancerogene. Queste sostanze, una volta inalate, entrano nel flusso sanguigno e raggiungono il cervello, dove possono causare danni in diversi modi, a cominciare da quello tipicamente ossidativo: le sostanze chimiche contenute nelle sigarette generano radicali liberi, che possono danneggiare le cellule cerebrali e portare alla morte neuronale.

Che siano tradizionali o elettroniche poco cambia: meglio non fumare – living.it – Fonte Pixabay

Non è questa però l’unica conseguenza negativa del fumo. Si pensi alle condizioni di infiammazione: Il fumo di sigaretta provoca infatti un’infiammazione cronica nel cervello, che può contribuire alla degenerazione cerebrale e alla demenza. Ancora, si ricorda che il fumo di sigaretta danneggia i vasi sanguigni, riducendo il flusso di sangue al cervello e conducendo alla morte delle cellule cerebrali e alla demenza vascolare.

Guai, poi, a pensare che le sigarette elettroniche siano indenni da tutto questo. Sebbene spesso promosse come un’alternativa più salutare alle sigarette tradizionali, in realtà anche le e-cig non sono certo prive di rischi: anche se contengono meno sostanze chimiche nocive, contengono comunque nicotina, che è una sostanza che può danneggiare il cervello in via di sviluppo. Inoltre, le sigarette elettroniche possono generare sostanze chimiche tossiche durante il riscaldamento, che possono essere inalate e causare danni ai polmoni e al cervello.

Insomma, sia che si tratti di sigaretta tradizionale o che si tratti di vaporizzazione, poco cambia: l’utilizzo di questa cattiva pratica può influenzare negativamente la salute del proprio cervello e favorire condizioni di demenza.

Roberto Rais

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