C’è la risposta scientifica a una domanda che ci siamo fatti spesso e che riguarda un gesto molto consueto: fare la pipì in piscina.
È probabile che, se vai in una piscina pubblica, corri il rischio di nuotare nella pipì degli altri: questo avviene per un motivo davvero molto semplice, ovvero urinare mentre si è in acqua viene da tutti considerato un gesto innocuo. Ma è davvero così oppure è meglio trovare il bagno più vicino? Se ci pensate bene, il bagno è la parte della casa che ha quasi sempre maggiore necessità di manutenzione.
Dall’alone giallo sul water passando per la ruggine che viene a formarsi, quando andiamo al bagno dobbiamo sempre stare molto attenti a lasciarlo pulito. Questo perché appunto la nostra urina può contenere sottoprodotti del cibo e delle bevande digeriti, compresi tutta una serie di detriti microscopici, comprese tracce chimiche di tabacco, farmaci, vitamine e altre sostanze che vengono filtrate dai reni.
La verità scientifica sul gesto di fare la pipì in piscina: fa male oppure no?
Secondo un parere esperto, rispondere alla domanda se fare la pipì in piscina sia pericoloso oppure no, non appare semplice. Occorre sapere che oltre ai già citati detriti, l’urina – composta al 95% di acqua – contiene anche l’urea, composto prodotto nel fegato che funge da veicolo per lo smaltimento dell’ammoniaca e dell’azoto in eccesso, l’acido urico, che è un antiossidante ed elettroliti.
Nessuna delle sostanze sopra menzionate è presente in quantità sufficientemente elevate da essere pericolosa. Quindi, se decidi di fare pipì in piscina, o di nuotare nell’urina diluita di qualcun altro, non dovrebbe accaderti nulla: il condizionale è d’obbligo per un motivo. Ovvero che secondo un sondaggio condotto negli USA, la metà degli intervistati usa la piscina al posto della doccia o della vasca per “lavarsi”.
Quattro intervistati su dieci, invece, ammettono di aver fatto la pipì in piscina, e a questo numero occorre aggiungere chi per pudore non fa questa ammissione. Inoltre, secondo un’altra ricerca, il nuotatore medio porta circa 1 tazza di pipì in una piscina oppure circa 10 grammi di cacca. Ma se, come abbiamo detto prima, questo materiale si disperde, come mai si creano pericoli per la salute?
La maggior parte delle piscine sono trattate con cloro e altri prodotti chimici per ridurre il rischio di trasmettere malattie ad altri. Contestualmente però, il cloro può combinarsi con tutto ciò che esce o esce dal tuo corpo, producendo irritanti chimici chiamati clorammine che causano occhi rossi e pruriginosi e irritazione della pelle. Una piscina pulita, in sostanza, non deve avere alcun odore.
Invece, c’è la convinzione che se si sente uno strano odore è quello del cloro: non è così, ma quell’odore spesso forte è quel mix che forma appunto le clorammine. Inoltre, se i batteri entrano nel tuo sistema urinario, potresti ritrovarti con un’infezione del tratto urinario. Inizia tu a combattere questi rischi: assicurati di fare la doccia prima e dopo il nuoto, di tenere le mani e i genitali puliti ed evitare di fare pipì in costume da bagno.