A Milano è stata conclusa una transazione immobiliare dai grandi, grandissimi numeri: a finalizzarla è stato il gruppo Kering, che ha così celebrato quella che è la più grande operazione di un singolo asset mai effettuata in Italia.
Stando a quanto è stato reso noto dal gruppo, infatti,il valore del deal realizzato con la Blackstone Property Partners Europe, con cui il colosso del lusso francese, è da capogiro. Ha destato non poche critiche tra gli esperti del settore, ma il gruppo (che ha nel suo portafoglio brand come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga e Bottega Veneta) è riuscito ad aggiudicarsi quello che è evidentemente ritenibile come uno degli spazi più prestigiosi di tutto il capoluogo lombardo.
L’immobile si trova al numero 8 di via Monte Napoleone, in quello che è l’angolo più importante del Quadrilatero della Moda della città.
L’immobile si trova in una zona molto prestigiosa, è del XVIII secolo e si sviluppa su cinque piani per un totale di 11.800 metri quadrati di superficie utile, di cui oltre 5.000 metri quadri di spazi commerciali: numeri che lo rendono uno dei più grandi di tutta via Monte Napoleone, una strada che non necessita certamente di presentazioni in quanto a livello di attrattività in ambito internazionale.
Il gruppo ha poi spiegato in un comunicato stampa che l’investimento, che ammonta ad una cifra di 1,3 miliardi di euro, è parte di una strategia immobiliare selettiva da parte di Kering, che ha come obiettivo quello di assicurarsi solo le location più ambite per i propri brand.
Oltre ad essere già la strada commerciale più cara d’Europa, con questo nuovo investimento la strada acquisisce ulteriore attrattività, garantendo il ruolo di arteria di maggiore spicco per le realtà imprenditoriali di alto livello che desiderano imporsi sul mercato europeo anche fisicamente.
Una notizia che non può che far piacere all’intera zona, considerato che è molto probabile che le quotazioni immobiliari dell’area, già di per sé elevatissime e difficilmente paragonabili a quanto riscontrabile altrove, subiranno un nuovo impulso. Per quanto concerne il gruppo Kering, l’acquisto di un quartier generale come questo non stride certamente con la diminuzione parziale dei ricavi (- 10%) nel primo trimestre 2024, che non nuoce ai piani di sviluppo del colosso.
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