Ventilatore in casa, fa male ai bambini? Cosa ci dicono gli esperti

Come usare un ventilatore in casa in maniera corretta, specialmente se ci sono dei bimbi con noi. Le misure importanti da rispettare per non avere sorprese.

Quando il ventilatore non fa male
Mamma figlia davanti ad un ventilatore (living.it)

Ventilatore in casa, più e più volte sentiamo dire che rappresenta una soluzione migliore, sotto molti punti di vista, rispetto al condizionatore. Se quest’ultimo non ha pari per quanto riguarda il raffreddamento dell’aria già nel giro di pochi minuti, il ventilatore riesce comunque a creare uno spostamento tale da darci sollievo.

Quel po’ di fresco che riesce a fare un modello base viene avvertito con maggiore piacevolezza nelle giornate in cui all’esterno c’è un caldo infernale. Esistono poi modelli anche più sofisticati, con magari più pale, fatte in acciaio, e che vorticano con maggiore potenza, per potere così creare un flusso di aria più forte.

In termini di consumi non c’è partita. Tra ventilatore e condizionatore, si risparmia molto di più con il primo. In più non c’è quello sgradevole sbalzo termico che si avverte nel lasciare un ambiente con aria refrigerata da un condizionatore per passare in uno spazio dove invece fa più caldo.

E poi è ben noto come l’esposizione frequente all’aria condizionata non faccia bene alla salute. Questo però è vero solo se non si seguono delle dovute regole. Ad esempio non dovremmo mai creare uno sbalzo eccessivo di temperatura tra l’esterno e l’interno, mantenendo una forbice di massimo 7°. E per il ventilatore? In particolare quando ci sono dei bambini, esistono delle possibili controindicazioni?

Ventilatore in casa, come fare per evitare che faccia male ai bimbi

Quando il ventilatore non fa male
Ventilatore (living.it)

Un ventilatore è da preferire perché consuma molto poco. In più non inquina e possiamo posizionarlo dovunque in casa. Inoltre anche quelli fissi da soffitto sono sempre da preferire al condizionatore. E sempre per un discorso di ridotti consumi e di ridotte emissioni di gas serra.

C’è da dire che i bambini hanno un fisico più fragile e più facilmente soggetto a colpi di calore, oltre che a disidratazione. La stessa cosa vale per le persone anziane. In virtù di ciò, è del tutto da evitare una esposizione diretta del flusso di aria ventilata in faccia o a distanza ravvicinata. Quanto meno, sarebbe bene evitare di farlo per più di qualche decina di secondi e non in maniera frequente.

Questo è un principio che in realtà vale per tutti. Rispettando questa sola, importante indicazione, l’accensione del ventilatore farà si che i bimbi stiano bene in casa, mentre fuori fa caldo. Infatti un ventilatore non trasmette il grosso quantitativo di virus che contraddistingue invece un condizionatore. Specialmente quando i filtri di quest’ultimo non sono puliti.

Anche gli sbalzi di temperatura sono ridotti allo zero. Sono quelli che causano malanni. E poi, come detto, ci sono i già citati risparmi in termini di consumo di corrente elettrica e di minore immissione nell’ambiente di gas inquinanti. Quanto costa però tenere il ventilatore acceso per tutta la notte, ogni notte?

Gestione cookie