L’ex casa di Marilyn Monroe a Los Angeles è stata dichiarata monumento storico culturale dopo una battaglia legale.
Ci sono delle abitazioni civili che col passare degli anni, in virtù degli inquilini che le hanno abitate, possono diventare dei veri e propri monumenti, beni storici e culturali da salvaguardare a ogni costo. Anche a rischio di arrivare a un braccio di ferro col privato che in quel momento è proprietario di quelle abitazioni. Vale anche per tanti locali che hanno contribuito a fare la storia recente.
A tal proposito, proprio nei giorni scorsi, abbiamo fatto riferimento alla storia della Bussola, ormai mitico locale della Versilia: qui si è esibita per l’ultima volta Mina. Impossibile pensare che un posto del genere possa essere messo a repentaglio, eppure negli anni ha avuto a che fare con una serie di vicissitudini economiche, che lo portarono di fatto alla chiusura per un certo periodo.
Addirittura di peggio stava per accadere all’ex casa di Marilyn Monroe a Los Angeles: l’abitazione della diva morta nel 1962 era messa a repentaglio da scelte a dir poco avventate fatte da chi attualmente ha la proprietà della struttura. La casa, situata in un vicolo cieco a Brentwood, è l’unica che l’attrice che ha stregato anche il presidente degli Stati Uniti abbia mai posseduto e il luogo in cui è morta il 4 agosto 1962.
Gli attuali proprietari, Brinah Milstein e Roy Bank, una ricca ereditiera immobiliare e suo marito, un produttore di reality show, a quanto pare erano intenzionati a demolirla. La ragione? Volevano demolire la casa per espandere la propria proprietà. Alla coppia di imprenditori è però andata male per l’intervento che è arrivato da parte del consiglio comunale di Los Angeles. La politica ha votato all’unanimità per proteggere l’edificio.
Traci Park, la consigliera comunale che ha avanzato la mozione perché la casa di Marilyn Monroe venisse riconosciuta patrimonio storico, ha sottolineato l’importanza della proprietà, ricordando che molte delle immagini più iconiche della diva sono state scattate lì e che la sua tragica morte la lega indissolubilmente alla casa. Ma questo non ha fermato i due imprenditori.
Questi, infatti, hanno successivamente intentato una causa contro la città, accusandola di comportamenti illegali e incostituzionali. Per loro, la residenza non soddisfa i criteri per un monumento storico-culturale e molte delle sue caratteristiche originali sono state alterate dalle numerose ristrutturazioni approvate per i precedenti proprietari. I giudici hanno dato loro torto.
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