Se come tutti noi siete alla costante ricerca di nuovi trend da adottare nelle vostre case, allora tenetevi forte: ci sono diversi elementi che suggeriscono che il Wabi Sabi possa essere una delle tendenze top del 2024.
Sempre più persone stanno infatti adottando con successo questa vera e propria visione artistica del mondo nella propria casa, condividendo poi sui social network l’impatto di questo approccio.
A giudicare dal numero di post che sono stati dedicati al Wabi Sabi e che richiamano il suo hashtag nelle didascalie delle immagini, sembra dunque che questo stile estetico giapponese possa essere una buona alternativa anche per voi.
Cos’è il Wabi Sabi?
In sintesi, il Wabi Sabi è un approccio stilistico e filosofico giapponese che cerca di esaltare l’accettazione dell’imperfezione, che apprezza la bellezza nelle cose che sono incomplete e non permanenti. In altre parole, e applicato al design, si tratta di un approccio che cerca valore negli oggetti usurati dal tempo e negli elementi naturali che sono grezzi e invecchiati.
Lo stesso termine Wabi Sabi, d’altronde, lo suggerisce. Wabi è una parola che significa solitudine, semplicità, umiltà, evocando così l’idea della bellezza che si trova nelle vite più semplici e nella natura. Sabi significa invece freddo o appassito, riferendosi evidentemente al passare del tempo e al decadimento delle cose.
Tutto ciò premesso, si noti come il Wabi Sabi sia un concetto fortemente radicato nella cultura giapponese, tanto che si ritrova in altri rituali come l’Ikebana, che è l’arte di disporre i fiori in maniera armoniosa, spesso utilizzando rami e fiori – appunto – imperfetti, o ancora i giardini zen, che sono realizzati per ispirare pace e serenità, e spesso fanno largo uso di roccia e sabbia grezza.
Adottare il Wabi Sabi nella propria casa significa pertanto fare più uso di elementi grezzi e naturali, ma non solo: trattandosi di una vera e propria filosofia di vita, il Wabi Sabi ci abitua ad accettare la temporaneità delle cose e il fatto che tutto cambia e decade, così come nell’apprezzare la bellezza della semplicità e dell’autenticità, e di vedere il gusto nell’imperfezione, riconoscendo così la bellezza di oggetti e situazioni che potrebbero non essere prive di difetti.