Anche gli oggetti di design si fanno di seconda mano, a Milano c’è una start up che da una seconda chance all’arredo e oggettistica di casa.
L’iconica Chaise lougue regolare con struttura tubolare in metallo progettata nel 1928 progettata dagli architetti e designer Le Corbusier, Pierre Jeannerret e Charlotte Perriand e poi le lampade Vico Magistretti che illuminavano lo studio di Silvio Berlusconi; l’Eclisse è un altro pezzo iconico nel mondo del design basti pensare che copie di questi oggetti si trovano esposte nella collezione permanente del MoMa di New York e alla Triennale di Milano.
Oggetti che spesso sono inarrivabili per molti; si tratta delle grandi firme del mondo dell’arredo e dell’oggettistica domestica che, diventando appunto pezzi da collezione, aumentano di prezzo a livelli vertiginosi. Ma anche il design di interni si fa oggi di seconda mano, grazie ad una start up milanese, manco a dirlo nella capitale italiana del design, che raccoglie e rivende queste oggetti. Un marketplace per collezionisti e non dov’è possibile acquistare mobilio, lampade e oggettistica varia a prezzi più abbordabili per tutti.
Deesup, quando anche il design si fa sostenibile
Anche l’interior design si è fatto oggi attento ai temi dell’ambiente; e se da una parte ci sono le nuove produzione che puntano all’utilizzo di materiali ecologici o di riciclo, dall’altre c’è chi punta a dare una nuova possibilità agli oggetti che nel frattempo hanno fatto la storia del design.
È il design sostenibile di seconda mano, core business idea di Deesup start up di Milano fondata nel 2017 da Valentina Cerolini e Daniele Ena, coppia nella vita e sul lavoro. Oggi il team di lavoro è composto da 8 persone e ha sede nel coworking DesignTech, punto di Milano denominato Certosa District e che riunisce progettisti, disegnatori e ideatori.
L’idea di Deesup nasce da un’esigenza personale e cioè quella derivata dalla sensazione di avere in casa mobili belli ma non in linea con la propria idea; da lì l’idea di venderli, ma a parte le piattaforme generaliste (leggi Ebay) non c’era un vero e proprio canale dedicato appositamente agli amanti del design di interni. Dalla vendita persona alla creazione di un luogo fisico e virtuale in cui valorizzare questi pezzi d’arte e dove far incontrare gli interessati il passo è stato breve.
Dal marketplace alle collaborazioni
Se all’inizio il progetto era quello di creare un marketplace peer ti peer che mettesse in contatto venditori e acquirenti, la pandemia ha spinto i fondatori di Deesup a pensare a qualcosa di diverso; Cerolini ed Ena si sono così aperti alla possibilità di accogliere modelli da esposizione e oggi lavorano con più di 160 negozi. In questo modo hanno allargato il catalogo a disposizione ma si sono anche immessi, con un ruolo importante, nel meccanismo dell’economia circolare. Così il design di interni non solo si è democratizzato ma è anche diventato sostenibile.