Per dare un tocco di design e stile alla stanza la lampada da scrivania di Richard Sapper è l’ideale, in tendenza già dagli anni ’70..
Le lampade da scrivania sono un oggetto di design molto ambito da anni, per fornire illuminazione focalizzata e flessibile per il lavoro o lo studio. Si possono trovare in molti stili, dal minimalista al tradizionale, e materiali come metallo, plastica, legno, ecc. ciò consente di poterle abbinare all’arredamento circostante in ogni modo. Trovare quella giusta può aiutare a valorizzare ancora di più la stanza sia per il design che per la luminosità.
Una lampada da scrivania pare sia diventata popolare in breve tempo già negli anni ’70, ovvero la lampada Tizio di Richard Sapper, il designer dei record che vinse ben 10 Compassi d’Oro, e l’11esimo alla carriera.
La lampada Tizio di Richard Sapper
Nel 1970 gli venne chiesto dall’azienda Artemide di disegnare una semplice lampada da scrivania, e lui iniziò il progetto della lampada Tizio partendo da una sua esigenza, cioè avere una lampada da disegno che fosse poco ingombrante ma con un ampio raggio di movimento. Questo modello infatti nasconde un segreto, ovvero l’elettricità che la mette in azione è condotta dal corpo stesso che è isolato, senza rischio di prendere la scossa.
Richard Sapper era anche un abile ingegnere, e proprio nella struttura della lampada si può vedere il suo approccio tecnico. Egli chiamava i suoi progetti “strumenti”, proprio come la lampada Tizio, uno strumento da scrivania perfetto, formato da 100 elementi, ma nessuna vite è stata utilizzata per assembrarli. Ogni pezzo è unito a pressione, così che in caso di caduta gli elementi si separerebbero, evitando la rottura. La lampada è composta anche da una parte luminosa squadrata capace di ruotare su se stessa, che comprende una lampadina alogena, e una parte specchiata utile a moltiplicare la luce.
Possiede due contrappesi e può essere orientata con un dito data la sua leggerezza. Una particolarità del modello sta nel fatto che sotto il corpo luminoso è presente una piccola barretta in metallo, utile a non far toccare la lampadina al piano d’appoggio per questioni di sicurezza, una regola da rispettare per la vendita in Danimarca. Il nome insolito della lampada invece (Tizio) è stato scelto dal designer perchè Ernesto Gismondi (fondatore di Artemide) era fermamente convinto di riuscire a vendere il prodotto a chiunque, come dice il detto, “a Tizio, Caio e Sempronio”. Il modello può essere acquistato in diverse varianti di colore, bianco, nero e per i 50anni di anniversario è stato proposto un modello anche rosso, nonchè colore preferto di Richard Sapper.