Negli ultimi anni il numero di persone che è passato alla cottura a induzione invece dei consueti fornelli a gas è cresciuto in modo molto significativo.
Per certi versi, non c’è nulla per cui valga la pena stupirsi: il piano cottura a induzione è infatti stato predisposto proprio per rendere la propria cucina più sostenibile, consentendo di cuocere i cibi sfruttando il calore generato dall’energia elettrica. Non solo: le cucine a induzione sono più innovative ed efficienti, così come sono anche molto più gradevoli e discrete sotto il profilo del design.
Il meccanismo su cui si basa l’induzione è peraltro molto semplice: una volta acceso il piano, infatti, l’energia viene trasmessa verso alcune bobine che generano un campo magnetico che si trasferisce direttamente alle pentole e alle padelle. In questo modo il piano cottura a induzione, riconoscendo la presenza della pentola, si attiva trasferendo dalla piastra il calore necessario per la cottura.
Il funzionamento sopra riassunto consente una notevole riduzione delle dispersioni di calore, rendendo questi piani caratterizzati da un rendimento del 90% contro il 45% del fornello tradizionale che, invece, per sua natura ha elevate dispersioni termiche. Insomma, il consumo di energia può dimezzarsi, a parità di calore prodotto dal piano cottura a induzione rispetto a quello a gas.
Ne deriva altresì che anche i tempi di cottura sono notevolmente ridotti, considerato che la pentola raggiunge la temperatura richiesta in meno tempo. Per portare a ebollizione un litro di acqua, per esempio, un piano cottura a induzione richiede circa quattro minuti, contro i nove minuti di un fornello tradizionale.
In tutto ciò, un’idea sempre molto diffusa è che il piano a induzioni comporti la sostituzione delle pentole e delle padelle normali. Ma è davvero così?
In realtà, non sussiste un’equazione così rigida: è solo vero che per funzionare con un piano a induzione le pentole e le padelle devono avere un piano ferroso, ed è possibile che già gli attuali accessori a tua disposizione ne siano caratterizzati. Insomma, via libera per pentole e padelle in ghisa e acciaio, mentre non è possibile utilizzare questi accessori se hanno un fondo di porcellana, vetro, ceramica, ottone, rame o alluminio.
Per essere sicuri che la padella o la pentola siano adatti alla cottura a induzione sarà sufficiente consultare il cartellino che accompagna l’accessorio: se è presente un simbolo simile a una serpentina, allora si potrà utilizzare.
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