Legno in disuso e case sfitte: ecco l’idea di ecologica che prova a farsi strada nel mercato statunitense, pronti alle novità?
Siamo all’interno di una società che consuma in maniera sproporzionata e fuori controllo. Oggetti su oggetti prodotti, di ogni forma e tipo, che vengono accatastati in casa e mai usati. Oggetti che alla fine diventano arredo per fantasmi di case sfitte e abbandonate. Insomma una situazione che, per esploratori curiosi, ha il suo fascino, ma per il nostro pianeta è consumo di energie e risorse. Un tempo dirlo ad alta voce era motivo di scherno, oggi vediamo il mercato cambiare: ecco la storia Room & Board.
Oggi siamo qui per raccontare di un nuovo e affascinante progetto ecologico sul mondo del mobilio, che spicca e attrae l’interesse di tutti noi. A raccontarci di questo viaggio ecologico che apre le porte ad un modo diverso di consumare è Emily McGarvey, la direttrice della sostenibilità dell’azienda. “Le persone si preoccupano molto di ciò che entra nelle loro case. […]È davvero importante avere mobili che amiamo e con cui possiamo sentirci bene e… è sostenibile“. Questo è possibile perché l‘interesse nel sapere la storia di quel mobile ci permette di fare una scelta anche ecologica.
Sì, perché qui si parla di combattere un sistema dannoso per l’ambiente, che divora risorse ed inquina: il cugino della fast fashion. Se nel mondo del vestiario abbiamo questi colossi che producono in maniera indiscriminata con l’obiettivo di permettere di far accedere a tutti al prodotto, anche nel mercato dei mobili abbiamo il suo parente. Produzioni di massa costituite con il solo scopo di alimentare il consumo senza nessun tipo di attenzione se non nella quantità della produzione.
Anche nella serie televisiva Modern Famaly la famiglia Pritchett cercava di occupare lo spazio del mercato dei mobili, con lo scopo di fermare e sbaragliare i colossi internazionali dei mobili parenti della fast fashion. Ma questa storia non è finzione, ma realtà e il progetto ha un nome specifico: l’Urban Wood Project. “Avevano un progetto in corso a Baltimora in cui molte delle case a schiera venivano abbattute proprio mentre la popolazione si riduceva” spiega Emily McGarvey “Smantellare queste case a Baltimora significava che stavano portando via un bellissimo pino e del bellissimo vecchio legno che aveva davvero bisogno di qualcuno che lo usasse“.
In quella esperienza, ci racconta, che è arrivata l’idea dai designer e dal team dell’azienda “Possiamo trasformarlo in prodotti di qualità“. Eccoci quindi davanti al progetto Urban Wood, quello di acquisire legno di case abbandonate o sfitte, destinato a marcire, per dargli nuova vita. Una idea che ha avuto bisogno di creare una catena di approvvigionamento circolare, mettendo a sistema associazioni e realtà che hanno permesso la costruzione del progetto.
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