Andare a vivere da soli è un passo importante ma richiede responsabilità e organizzazione per essere fatto al meglio. Ci sono fattori che vanno valutati con attenzione..
Sono tanti i giovani che sognano di riuscire ad andare a vivere da soli, eppure, i costi della vita sembra che stiano rendendo questo traguardo particolarmente lungo e difficile in Italia. Statisticamente parlando prima dei 30 anni in media la maggior parte delle persone fatica a compiere il passo, nonostante nel resto d’Europa la media sia di 26 anni. Lasciare casa è un momento molto importante dove il primo problema che rende tutto più complicato è l’aspetto economico e la gestione di tutte le spese.
Avere un’organizzazione e un’idea chiara dei costi da sostenere è fondamentale per evitare problemi finanziari. Ciò include non solo affitto o mutuo, ma anche bollette, cibo, trasporti, e altre spese quotidiane. Ci sono di fatto alcuni fattori da considerare che possono aiutare ad avere tutto più chiaro prima di andare a vivere da soli, per evitare di compromettere in futuro il proprio equilibrio finanziario.
Quanto costa e cosa considerare prima di andare a vivere da soli
Tra i primi fattori da considerare ci sono le spese dell’affitto (per chi preferisse iniziare così anzi che comprando casa). Ciò non comprende solo il canone mensile, ma anche il costo di luce, gas, condominio e TARI. Le spese dell’affitto potranno variare in base alla grandezza dell’immobile e anche della sua locazione (in città, periferia, campagna, ecc.), controllando anche qual è la classe energetica.
Tra i fattori più scomodi da considerare c’è anche la caparra, che solitamente rappresenta una delle spese iniziali più grandi. Si tratta di un importo di denaro che l’affittuario paga al proprietario dell’immobile, all’inizio del contratto di locazione. Serve da garanzia per il proprietario nel caso in cui l’affittuario causi danni all’immobile o non adempia alle proprie responsabilità contrattuali. Solitamente equivale al costo di circa 2 o 3 mensilità che si pagano in anticipo e che verranno poi restituite alla fine del contratto d’affitto, nel caso in cui siano stati rispettati gli accordi tra le due parti.
Tra i fattori da non ignorare c’è la distanza della casa dal luogo di lavoro/università ma anche da supermercati, farmacie, dal centro città, ecc. per capire se anche con lo spostamento con il proprio mezzo o con i trasporti pubblici si potrebbe spendere una cifra più o meno considerevole. Capire quanti soldi servono per vivere da soli può dipendere da tantissimi fattori, ma è sempre importante riuscire a risparmiare qualcosa, sia prima di uscire fuori dalla casa dei propri genitori, che prima.
In conclusione, è stato stimato che un individuo medio può arrivare a spendere tra i 750/ 850 euro al mese per necessità primarie come acqua, cibo, luce e gas, arrivando a 900/1000 euro con altre spese. Lo stipendio minimo per vivere da soli in Italia con qualche piccolo sfizio, è stimato tra 1.300 e 1.500 €. Molto può dipendere anche dalle proprie necessità personali, che possono ridurre o aumentare il costo mensile di ogni cosa. In città costose o con stipendi più bassi, convivere o condividere un appartamento può essere più conveniente. Un calcolatore di budget mensile potrà aiutare a gestire le spese.