Case green e l’adeguamento all’efficientamento energetico sono al centro della discussione europea: vediamo i dati delle cifre stimate
La direttiva della Unione Europea denominata Case Green pone al centro del dibattito la necessità di adeguare il patrimonio immobiliare situato nel territorio del Vecchio Continente all’efficientamento energetico, con l’obbiettivo di ridurre significativamente le emissioni nocive di CO2 nell’atmosfera.
Gli edifici sono infatti massimi consumatori di energia e solo intervenendo su di essi si può pensare di ottenere un impatto positivo alla lotta alle emissioni di gas serra e alla riduzione di consumo energetico. Tale adeguamento che comporterà il passaggio di classe energetica degli edifici con obbiettivo classe D entro il 2030, implica un notevole esborso di risorse economiche che andranno a impattare fortemente suo cittadini europei.
La direttiva UE
La direttiva UE si concentra sulla riduzione del consumo di energia e delle emissioni nocive partendo proprio dall’adeguamento del patrimonio immobiliare che dovrà essere riqualificato in modo da ridimensionare le problematiche legate alle energie non rinnovabili, contribuendo in definitiva alla decarbonizzazione progressiva del Pianeta.
Investire nell‘efficienza energetica sarà prioritario ed indispensabile al raggiungimento degli obbiettivi che l’Europa tutta si è posta e i governi si sono già dotati di numerose agevolazioni al fine di consentire ai propri cittadini di far fronte a tali cambiamenti. Ma l’adeguamento richiesto è davvero complesso e oneroso e le cifre stimate sono da considerarsi ingenti e molto impattanti secondo uno studio eseguito dal Politecnico di Milano.
Lo studio
Il Politecnico di Milano ha affrontato attraverso uno studio la stima dei costi che deriveranno dall’adeguamento in questione e il totale calcolato per l’Italia si aggira intorno ai 180 miliardi di euro. La Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano ha infatti elaborato un modello ad hoc che compara la spesa del periodo che riguarda gli ultimi tre anni dei vari bonus casa. Va da sé che in questo caso gli interventi coinvolgeranno un numero maggiore di edifici che si calcola siano almeno 5 milioni, per cui il dato è da considerare per difetto.
Nello specifico gli efficientamenti riguardanti gli immobili di classe G da adeguare e portare in classe D comporteranno una spesa che va dai 93 ai 103 miliardi di euro ai quali si devono aggiungere i costi di riqualificazione di tutti gli altri edifici che partono da classi diverse e che si conteggiano in circa 80 miliardi di euro. Gli esperti inoltre si chiedono se il settore dell’edilizia sia in grado di adempiere a una tale mole di lavori e i dubbi riguardano anche l’approvvigionamento dei materiali.
Ci si aspetta comunque che una parte delle risorse da utilizzare converga da piani di finanziamento europei affiancati da piani di supporto nazionali che sostengano la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, dando concreti aiuti ai cittadini che si troveranno a dover affrontare spese ingenti e di non poco conto. E l’interesse ad investire in questo settore sta calando giorno dopo giorno e sarà compito del governo riaccendere le motivazioni e gli obblighi per rispettare gli impegni indicati dall’Europa.