Con il decreto salva casa puoi metterti in regola in poche mosse e senza spendere una fortuna: tutte le ultime novità.
Il decreto salva casa, voluto fortemente dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, arriva venerdì 24 maggio 2024 in Consiglio dei Ministri. Ma di che cosa si tratta esattamente? Cosa prevede? A chi conviene? Facciamo subito un passo indietro e partiamo dal principio.
Con l’espressione decreto salva casa si fa riferimento alla sanatoria 2024 sulle piccole difformità edilizie che servirà a gestire irregolarità lievi riguardanti ad esempio soppalchi, verande, tende e pompe di calore.
Dalle prime indiscrezioni, il decreto si compone di tre articoli. Il primo apporta “modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”; il secondo introduce disposizioni circa le “strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19”; il terzo contiene “disposizioni di coordinamento e entrata in vigore”.
Tutto le informazioni per sfruttare al massimo il decreto salva casa
Il decreto salva casa che si occuperà di sanare lievi difformità edilizie mira di fatto a “rimuovere quegli ostacoli – ricorrenti nella prassi – che determinano lo stallo delle compravendite a causa di irregolarità formali”. Ovviamente non saranno sanabili gli abusi edilizi totali. Tuttavia decade l’obbligo della conformità sia alla normativa vigente al momento dell’intervento che a quella attuale solo per le opere realizzate in parziale difformità rispetto ai titoli depositati in comune.
Tra queste sono incluse le vetrate Vepa anche per i porticati rientranti all’interno dell’edificio, le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola con elementi di protezione mobili o regolabili, che sia addossata o annessa agli immobili.
Inoltre, viene semplificata la procedura per i cambi di destinazione d’uso degli immobili, in particolare all’interno delle aree urbane. Con il decreto vengono salvati anche i dehors installati durante la pandemia, le pompe di calore e la rimozione delle barriere architettoniche. Tra le altre cose, non saranno considerate violazione edilizia il mancato rispetto dell’altezza, dei distacchi, della cubatura, delle superfici coperte, con specifiche crescenti fino al 5% delle misure previste nel titolo abitativo.
Per quanto riguarda invece le tolleranze, cioè gli scostamenti tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato, vengono riparametrate dall’attuale 2% a livelli più alti. Per l’esattezza, restano del 2% per una superficie superiore a 500 metri quadri; passano al 3% tra i 300 e 500 metri quadri; salgono al 4% tra i 100 e 300 metri quadri; arrivano al 5% sotto i 100 metri quadri.