A breve, verrò introdotta una nuova tassa che influirà pesantemente sull’economia delle imprese. Le proteste non sono mancate.
In questo momento economico così delicato, le imprese sono davvero preoccupate per il loro futuro. I clienti, visti i costi sempre più elevati, stanno acquistando meno. Si tratta di una misura difensiva, volta a proteggere il bilancio famigliare. Questo semplice gesto, tuttavia, è in grado di avere serie ripercussioni su tutto il sistema produttivo.
A rendere la situazione ancora più grave è l’imminente introduzione di una nuova tassa. Essa colpirà una determinata categoria dei prodotti e diventerà ufficiale a partire da Luglio. Le lamentele non si sono fatte attendere. Tale prospetto ha generato un enorme polverone che non accenna a placarsi.
La nuova tassa del malcontento: imprese ferite nel profondo
Il 1° luglio entrerà in vigore una nuova tassa. Si tratta di una sorpresa perché, in precedenza, il governo aveva deciso di aspettare il 2026. In realtà, pare che la situazione abbia subito un netto cambiamento. Essa avrà un impatto non indifferente sia sui consumatori che sulle imprese. Il risultato finale, probabilmente, darà vita a un aumento dei prezzi e, di conseguenza, a una diminuzione delle vendite.
Giangiacomo Pierini, nei panni del presidente di Assobibe, è stato piuttosto chiaro. Questa norma, chiamata ‘sugar tax’ influenzerà tutti i loro prodotti: “Colpisce il 100% dei nostri prodotti, per cui non c’è possibilità di intervenire“. Ci sono ben poche opzioni disponibili. A partire dal prossimo mese, tutte le bevande zuccherate saranno costrette a sottostare a tale tassa. L’obiettivo è quello di ridurre il loro consumo, però, a livello pratico, le imprese ne soffriranno molto.
La speranza è che possa essersi trattato di un semplice errore che il suo destino sarà quello della plastic tax: “Quando l’abbiamo visto, abbiamo pensato fosse un errore, ma invece qualcuno l’ha voluta. Non ci spieghiamo la cosa e siamo stupiti. Capisco il momento complesso, il governo ha tante partite aperte, per cui voglio pensare a un errore e che ci sia la possibilità di correggere questo errore“.
Secondo la norma, le bevande in questione saranno quelle analcoliche edulcorate. In questa categoria rientrano, per esempio, la Coca Cola, la Pepsi, le limonate di diversi tipi, il the e l’aranciata: “E’ una norma contraria a tutte le politiche industriali del governo, che è sempre stato al fianco delle imprese“. Le tensioni non fanno altro che aumentare. Per ora, il quadro generale non sembra affatto positivo.