Lo straordinario è per tanti un’importante opportunità di guadagno extra, ma le ore in più devono essere pagate nel rispetto delle regole.
La legge italiana opera affinché che si rispettino regole di base e limiti chiari, ovvero paletti precisi che ordinano l’istituto del lavoro straordinario. Inoltre, per ogni professione, ci sono altri limiti stabiliti dai contratti collettivi. Esiste infatti una retribuzione standard per le ore di lavoro extra. Di solito, le prime due ore di straordinario sono maggiorate del 25%. Quelle successive vengono pagare il 30% in più. La maggiorazione per gli straordinari notturni è del 50% se il lavoro non è a turni, o del 40% in presenza di turni.
Quando si lavora di domenica o nei festivi bisogna mettere in conto un aumento del 50%. Capita purtroppo molto spesso che il datore di lavoro sia abituato a pagare lo straordinario in nero. Facendo ciò, non registra ufficialmente le ore in più e non versa i contributi dovuti. Per la legge italiana tale comportamento è illegale. E oltre a comportare un chiaro rischio per il datore di lavoro può avere conseguenze gravi anche per il lavoratore.
Il datore di lavoro, sia che si tratti di un privato o di un’azienda, promuovendo il pagamento in nero dello straordinario rischia sanzioni amministrative e penali. Si va dalla semplice multa alla condanna penale, con reclusione. In generale chi pratica il lavoro in nero rovina poi la propria reputazione professionale.
Come anticipato, ci sono anche conseguenze per il lavoratore, che da un lato è parte lesa, ovvero vittima di un ingiusto trattamento economico e contributivo, dall’altro può essere corresponsabile perché d’accordo nel percepire un pagamento non dichiarato al fisco.
Straordinario pagato in nero: ecco come può tutelarsi il lavoratore
Lavorando ore in più a nero il lavoratore perde protezione sociale. In pratica, col nero, il lavoratore non ha accesso ai diritti fondamentali e alle protezioni previste dalla legge, come per esempio l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro o la copertura previdenziale. Se si fa male durante il lavoro, non è coperto.
Le ore di straordinario non registrate, ovviamente, non contribuiscono al calcolo della pensione futura. Quindi non hanno alcun peso a livello contributivo. E poi c’è il rischio di sanzioni. Perché qualora il datore di lavoro venisse scoperto, non è escluso che anche il lavoratore potrebbe essere coinvolto nelle indagini o nelle sanzioni legali.
Il problema è che i dipendenti, in molti casi, hanno paura a rifiutare lo straordinario in nero e cedono a questa pratica per evitare ritorsioni da parte del datore di lavoro. Compito del lavoratore sarebbe quello non solo di rifiutare gli straordinari non segnati ma anche di denunciare il datore di lavoro.
Il referente per la denuncia è l’Ispettorato del Lavoro. Un ente che, tra le sue varie funzioni, ha anche quella di controllare e reprimere tali pratiche illegali e, nel caso, di infliggere sanzioni amministrative ai trasgressori. Oltre agli straordinari pagati del tutto in nero, bisogna denunciare anche il datore che conteggia in busta paga le ore di straordinario ma senza indicarle a parte nel prospetto paga oppure senza far valere la maggiorazione cui il lavoratore ha diritto.