La tua casa potrebbe presto svalutarsi: il rischio, più che concreto, riguarda tantissimi proprietari di immobili in Italia che, se non prenderanno le opportune contromisure, tra qualche anno vedranno fortemente ridotto il prezzo di mercato del proprio patrimonio. Ma come mai?
La ragione è da ricercarsi nell’approvazione in via definitiva della direttiva Case Green sulle prestazioni energetiche degli edifici da parte del Parlamento UE nel medesimo testo che era già stato varato nel mese di gennaio: un testo che impatta notevolmente su alcune tipiche caratteristiche degli immobili italiani e che ora potrebbero vedere gli stessi immobili perdere valore.
Le novità che impatteranno sulle proprietà immobiliari sono effettivamente notevoli e, se non vi saranno correzioni o modifiche rispetto a quanto sancito, l’impressione è che ci saranno notevoli differenze di valore di mercato tra le case che sono già in linea con i nuovi obiettivi e quelle che non lo sono ancora.
Cosa cambia per le case e per i proprietari
Le novità in arrivo sono molte, a cominciare dal divieto di usare caldaie a combustibili dal 2040. Corpose anche le novità per la ristrutturazione degli edifici più inquinanti, con la prima versione della direttiva che prevedeva la necessità di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e quella D entro il 2033. Il testo finale è un po’ più morbido, ma non cambia la necessità di orientarsi verso un miglior efficientamento energetico.
In particolare, è previsto che tutti gli Stati riducano il consumo energetico medio degli immobili residenziali di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035, prendendo come riferimento i valori del 2020.
L’obiettivo finale è d’altronde quello di arrivare a zero emissioni nette nel 2050, riducendo gradualmente i consumi. Su tutto il risparmio energetico, almeno il 55% dovrà essere ottenuto mediante ristrutturazione di quegli edifici che sprecano più energia. In particolare, dovrà essere interessato dal provvedimento il 16% degli edifici non residenziali con le prestazioni energetiche peggiori e il 26% entro il 2033.
Per quanto invece riguarda gli edifici nuovi, inizialmente era previsto che dal 2026 ci sarebbe stato l’obbligo per quelli pubblici di essere a zero emissioni nette. L’obiettivo finale è cambiato: i nuovi edifici pubblici non dovranno avere emissioni da combustibili fossili dal 2028, mentre per quelli privati la scadenza è dal 2030. Tutti i nuovi edifici residenziali dal 2030 dovranno poi essere pronti all’installazione di pannelli solari.