Un mega rimborso, pari al 50% dell’affitto, delle spese dell’IMU e della TARI: resta poco tempo per approfittare del bonus.
Spese di affitto e tasse locali sull’immobile (IMU e TARI su tutte) possono da sole rappresentare un esborso insostenibile per tanti contribuenti, ecco perché esistono alcuni bonus che provano ad aiutare coloro che sono in difficoltà. Il più delle volte l’aiuto arriva sotto forma di contributi, sconti diretti sulla tassazione o rimborso fiscale. Ci sono anche casi in cui tali bonus coinvolgono attività commerciali che faticano a sopravvivere, perché fiaccate dalla crisi di un settore.
Per ottenere nuovo bonus che permette un rimborso di affitto, IMU, TASI, COOSAP, TOSAP e TARI fino al 50% mancano però solo pochi giorni. C’è infatti tempo fino alle 17:00 del 15 aprile per presentare le domande di accesso. Così afferma un avviso pubblicato su un sito istituzionale.
E quali sono i requisiti? Chi può sfruttare questo allettante bonus? Il Governo concede questo aiuto a un settore in evidente affanno. E cioè a dei commercianti che da anni stanno affrontando una vera e propria crisi e che dunque vanno aiutati con un beneficio.
Il bonus spetta a tutti i soggetti che svolgono attività di rivendita esclusiva di giornali e riviste (con codice ATECO 47.62.10: questo deve essere il codice di attività primario o prevalente). L’altro requisito è che non siano sottoposti a procedure di liquidazione volontaria, coatta amministrativa o giudiziale.
Il bonus in questione è il bonus edicole 2023, promosso dal dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quest’aiuto è stato introdotto dall’art. 2, co. 2 del Dpcm 10 agosto 2023 e agisce come un contributo alle imprese esercenti e alle attività di rivendita esclusiva di giornali e riviste.
Un bonus che rimborsa il 50% dell’affitto e di altre spese come IMU e TARI
Un aiuto che si traduce in un rimborso pari al 50% delle spese sostenute nel corso del 2022 per affitto, IMU, TARI, TASI e altre tasse. E non solo. Si può anche ottenere il rimborso per i servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a internet. E ancora: per l’acquisto (ma anche il noleggio) di strumenti indispensabili all’attività, come registratori di cassa e dispositivi POS.
Rientrano nel rimborso anche altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico. Tutte le attività che hanno già sfruttato il contributo edicole una tantum (sempre quello previsto dall’art. 2, co. 1 del Dpcm 10 agosto 2023) solo per le spese sostenute nel 2022 per acquistare registratori di cassa o per la trasformazione digitale, non possono ovviamente essere rimborsati su quanto già riscattato nella precedente domanda.
L’edicolante che vuole ottenere il bonus ha ancora poco tempo per fare la domanda. La richiesta deve essere presentata per via telematica, tramite autenticazione SPID, CIE o CNS e con apposita procedura, nell’area riservata del portale impresainungiorno.gov.it.