Fino a 600 euro di bonus per incentivare l’uso della bici: le istituzioni mirano a scoraggiare l’uso dell’auto.
Perché non lasciare l’auto in garage e muoversi in città con un mezzo più green e salutare? Il vantaggio sarebbe enorme in termini di risparmio economico, controllo delle emissioni di carbonio e prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’Italia ama il ciclismo ma meno l’uso della bicicletta. Per gli spostamenti quotidiani (per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa) gli italiani preferiscono l’automobile.
Il più delle volte non è una questione di pigrizia. A ostacolare la voglia di mettersi in sella e muoversi scegliendo un mezzo green è il contesto. Spostarsi in bici è spesso impossibile o addirittura pericoloso. Nelle città mancano spesso le infrastrutture stradali adeguate, ovvero le reti ciclabili, e manca anche il rispetto nei confronti di chi non si sposta in auto.
Così, anche chi possiede una bici e avrebbe voglia di usarla per gli spostamenti quotidiani, preferisce alla fine altri mezzi. E di conseguenza le strade continuano a essere congestionate di vetture inquinanti. La politica non fa più di tanto per incentivare la popolazione all’uso della bici, anche se ogni tanto nascono interessanti iniziative sotto forma di bonus.
Un nuovo bonus, per esempio, offre 50 euro al mese a chi decide di andare a lavorare in bici. E non solo: l’agevolazione per chi sceglie di muoversi in due ruote si amplia attraverso la concessione di buoni per fare la spesa. Il bonus non è nazionale, ma si esplica attraverso differenti iniziative locali.
600 euro di bonus per incentivare l’uso della bici
Sfruttando questi bonus è possibile dunque guadagnare fino a 600 euro in più all’anno. Il tutto mentre si contribuisce alla salute dell’ambiente e a quella propria. Sono numerosi gli incentivi che tentano di indurre i lavoratori a usare la bici al posto dell’auto. Il più delle volte si tratta di agevolazioni comunali, ma non mancano le iniziative che prevedono il coinvolgimento di aziende, associazioni e gruppi organizzati.
A Parma, per esempio, una cinquantina di aziende hanno investito in tal senso finanziando il bando denominato Bike to work. L’iniziativa prevede un contributo economico per tutti quei lavoratori che scelgono di adoperare la bicicletta per raggiungere il posto di lavoro.
Progetti del genere possono aver successo, come dimostrato nel 2015 da Massarosa, piccolo comune della provincia di Lucca, che con l’offerta di un contributo fino a 600 euro l’anno ha saputo incentivare l’uso della bici come mezzo per andare sul luogo di lavoro.
Simili iniziative sono presenti soprattutto nei Comuni del Nord Italia. Al Sud, invece, sembra esserci grande indifferenza rispetto al tema della mobilità su due ruote. Ed è una situazione abbastanza grave, specie rispetto a quanto succede nel resto d’Europa.