In cucina la sicurezza è tutto, anche per quanto riguarda le pentole: ecco il metodo per scoprire se sono nocive per la salute.
Quando si acquista il pentolame con il quale verranno cotti i cibi che portiamo a tavola è importante prestare attenzione al materiale con il quale sono realizzati. In base ad un recente studio è emerso che molte persone hanno alte concentrazioni di PFOA nel sangue. Questo dato comporta un incremento del rischio di sviluppare il cancro del rene pari al 50% rispetto alle persone che hanno una percentuale più bassa nel sangue.
Quando scegliamo i prodotti come le pentole e in particolare le padelle antiaderenti bisogna prestare attenzione al materiale con il quale sono state realizzate. Generalmente le padelle hanno una base di metallo caratterizzata da strati di rivestimenti prodotti con politetrafluoroetilene.
Pentole e padelle tossiche: come scegliere
IL PFTE è una sostanza composta da carbonio e fluoro. A livello commerciale è conosciuta come Teflon ed è presente in quasi tutte le padelle antiaderenti che conosciamo. Per garantire la resistenza delle padelle alle alte temperature a cui saranno sottoposte, inoltre, viene impiegato il PFOA l’acido perfluoroottanoico.
Questa sostanza, in base a quanto confermato dalla Division of Cancer Epidemiology and Genetics (DCEG) del National Cancer Institute (NCI) è potenzialmente cancerogena per l’essere umano. Lo studio condotto sui PFAS ha evidenziato che le persone possono avere anche alte concentrazioni di PFOA nel sangue, il che aumenta notevolmente il rischio di sviluppare alcune tipologie di tumori.
In base ad alcuni studi condotti sugli animali, questa sostanza è certamente cancerogena e accresce il rischio di tumore al pancreas, al fegato, ai testicoli e al seno. Per questo motivo quando si acquista una padella è importante verificare che ci sia la dicitura “senza PFOA”.
Vi è poi un altro importante appunto da fare in merito al materiale da scegliere per le pentole e le padelle che si portano in casa. Il Ministero della Salute italiano, in una campagna di sensibilizzazione, ha sottolineato come l’utilizzo dell’alluminio in cucina non comporti danni alla salute, fermo restando che un utilizzo scorretto può aumentare alcuni rischi.
In pratica, è possibile utilizzare vaschette di alluminio, imballaggi e caffettiere ma bisogna fare attenzione agli alimenti che ci mettiamo dentro. Qualche goccia di limone, il pomodoro o i capperi sotto sale sono alimenti particolarmente acidi in grado di assorbire l’alluminio, che per il nostro organismo è tossico.
In particolare un aumento di concentrazione di alluminio nell’organismo umano può determinare problemi al sistema nervoso centrale incrementando il rischio della di patologie, soprattutto neurologiche, come l’Alzheimer.